Bloccata nell’ingorgo sulla A26, discute la tesi via smartphone
La discussione della tesi era prevista alle 11.45 all’Università di Genova, ma la laureanda Elisa Santacroce a quell’ora era ancora bloccata sulla A26 insieme a centinaia di persone a causa di un maxi tamponamento in cui hanno perso la vita due uomini e che ha registrato una decina di feriti. Era partita alle 7 del mattino da Caselle Torinese, dove abita, con il fidanzato Alessio. Dietro la loro auto quella dei genitori della studentessa, mamma Silvana e papà Giuseppe. Ma a Genova Elisa, 23 anni, è arrivata alla 15 da dottoressa in Servizio sociale. Perché mentre Alessio affrontava il traffico autostradale, lei discuteva in videoconferenza il suo studio sulle povertà.
Parte del merito di questo “miracolo” tecnologico è del suo relatore, il professore Luca Sabatini. È stato il docente a chiedere alla commissione di collegarsi con la laureanda sulla piattaforma Microsoft Teams, come se Elisa fosse in isolamento per il Covid-19. «Era un’emergenza anche questa – sorride Sabatini -, e devo dire che i colleghi hanno capito la situazione agevolandoci. Alla fine hanno anche apprezzato il lavoro che avevamo fatto e le hanno dato un bel voto (il massimo, ndr)».
Ma il lieto fine non può cancellare quella che è stata una vera e propria odissea. «Avevamo previsto le code dell’orario di punta, ma non potevamo immaginare che ci potesse essere un incidente del genere», dice Santacroce. Invece tra Mirabello e San Salvatore Monferrato, tra lo svincolo Casale Monferrato Sud e l’allacciamento A21 Torino -Piacenza – Brescia, in direzione Alessandria, si sono scontrati quattro mezzi pesanti e una quarantina di vetture. «L’inferno – continua la giovane dottoressa -, anzi devo dire che siamo stati fortunati perché se avessimo fatto mezzo chilometro in più saremmo rimasti coinvolti nel tamponamento». Erano passate da una decina di minuti le nove quando la ventenne ha chiamato il docente: «L’ho avvisato che eravamo fermi e non sapevo dirgli quando saremmo partiti. Eravamo tranquilli, però, perché mancava ancora tanto alla discussione». Invece la tranquillità è svanita del tutto alla seconda telefonata. E qui è Sabatini a raccontare: «Mi ha detto che erano ancora fermi allo stesso punto. Ho capito che non sarebbe mai arrivata e così abbiamo studiato il piano B». L’alternativa è quella che poi ha permesso alla Santacroce di laurearsi: «L’ho avvisata che avremmo usato la piattaforma Microsoft per le videoconferenze, quella che ha permesso la didattica a distanza durante la pandemia». Elisa non ha fatto una piega, meno felici mamma e papà perché non potevano assistere all’esame più importante della vita di loro figlia. Ma anche qui le cose non sono andate come previsto: «Eh no – spiega divertita la studentessa piemontese -. Appena è iniziato il collegamento ci hanno fatto uscire dalla A26 e ci siamo messi in viaggio. Così, mentre il mio fidanzato guidava io parlavo. Una fatica, ma sono riuscita a dire quello che volevo. È andata bene, mi spiace solo che i miei genitori si trovassero in un’altra automobile. Evidentemente doveva andare così». Le due vetture si sono fermate in un’area di servizio poco prima di Genova per festeggiare, poi la decisione di arrivare comunque in via Balbi 5: «La mia famiglia ha detto che mi meritavo la foto che hanno tutti i laureandi nell’androne della facoltà». La destinazione è stata raggiunta alle 15, esattamente otto ore dopo la partenza da Caselle Torinese. «Sono contenta di essermi laureata, sono contenta di aver vissuto questa giornata con le persone che amo. È un ricordo che mi porterò dietro per tutta la vita». Come l’immagine che la mostra con il sorriso soddisfatto e la corona di alloro sulla testa.