La cripto-opera delle Pussy Riot vale 6.7 milioni di dollari per l’Ucraina
Le Pussy Riot con una cripto-opera devolvono 6.7 milioni di dollari all’Ucraina. Il collettivo punk-attivista russo delle Pussy Riot, storicamente schierate contro il presidente Putin, ha di recente realizzato un per sostenere il popolo ucraino vittima dell’aggressione da parte dell’esercito di Mosca.
La cripto-opera delle Pussy Riot vale 6.7 milioni di dollari per l’Ucraina
L’opera, raffigurante semplicemente la bandiera ucraina, è stata messa all’asta sulla piattaforma PartyBid, un sistema di vendita che prevede acquisti collettivi. Prima della conclusione dell’asta, in sole 72 ore, il marketplace ha registrato oltre 3200 contributi. La somma di 2.258 ether è stata, pari a circa 6,7 milioni di dollari. Come spiegato dalle Pussy Riot, “tutti i fondi saranno utilizzati per l’assistenza medica a coloro che hanno subìto la tragedia provocata dal criminale di guerra e terrorista Putin”.
Punk attiviste contro il denaro tradizionale
“La più grande banca russa ha bloccato le carte di credito dei russi che hanno inviato donazioni a fondi ucraini”, hanno spiegato le Pussy Riot. “E’ disgustoso. Ecco perché usiamo le criptovalute. Non vogliamo che le società o i governi decidano per noi cosa fare con i nostri fondi. E’ da più di un anno che diciamo che la blockchain è uno strumento molto utile per l’attivismo, anche se nessuno si è fidato…”.
Chi sono le Pussy Riot
Le Pussy Riot si sono formate nel 2011 a Mosca. Rappresentano un caso più unico che raro nel panorama socio-politico della Russia odierna: una dozzina di giovani donne che hanno proclamato pubblicamente sé stesse e la loro produzione musicale come femministe, in totale contrapposizione con le politiche conservatrici e sessiste che contestano a Putin. Ispirandosi in parte al movimento di guerrilla rock Riot grrrl della Pacific Northwest statunitense degli anni ’90, in parte all’intelligencija dissidente che si contrappone allo Stato nata nell’Impero russo all’alba del XIX secolo, si distinguono per i toni rivoluzionari delle loro canzoni e le loro irriverenti performance di protesta col volto coperto da un passamontagna colorato.