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A TU PER TU COL DIRETTORE: Roberto Mancini, quando ti molla il… destino

A TU PER TU COL DIRETTORE: Roberto Mancini, quando ti molla il… destino

Non ho mai amato Roberto Mancini. Forse perché da buon genoano non amo particolarmente chi ha vestito i colori blucerchiati. Ma soprattutto perché ho sempre pensato che fosse un ct sopravvalutato, osannato a prescindere, senza vedere quelli che erano i difetti strutturali, ma non solo di questa Nazionale. Un ct incapace, soprattutto, di cambiare anche di fronte all’evidenza di una squadra che non segna manco a porta vuota, non in grado di individuare alternative se non la naturalizzazione di un João Pedro, bravo quanto vuoi, ma non certo risolutivo. Facile ora dire che sarebbe stato meglio provare attaccanti come Scamacca, Destro, Pavoletti, che i gol li fanno davvero, invece che insistere su un Ciro Immobile, che nella Lazio fa sfacelli, ma in Nazionale non ha mai fatto la differenza.

Condottiero presuntuoso

Non certo da ieri. Mancini il presuntuoso si è seduto sugli allori di un Europeo vinto anche con una buona dose di… destino favorevole. E appena questo ha mollato è andato a fondo come un sasso, portando con sé una nazione intera di amanti del calcio che, dopo il flop dell’altro ex doriano Gianpiero Ventura uscito dal mundial con la Svezia, dovranno vedersi anche questo mondiale dal divano di casa. Scusanti? No, grazie. Siamo usciti con la Macedonia… avete capito bene? con la Macedonia del Nord del mio idolo Goran Pandev. Una squadra che veleggia intorno al 70 posto della classifica internazionale, una nazione che la maggior parte degli italiani non saprebbero neppure indicare su una cartina geografica.

Niente scuse, Bobby Gol

Quindi caro Bobby Gol, io non ti scuso… e spero che tu abbia la dignità di andartene. Perché se la vittoria all’Europeo è stato sicuramente uno dei momenti più alti del calcio italiano degli ultimi anni, la sconfitta con la Macedonia è stato uno dei più bassi della storia pedatoria azzurra. E non si può vincere sempre su rigore, sperando che il destino ci assista.

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