Da Verona a Las Vegas: «Mollai il negozio di papà per studiare da pizzaiolo: ora sono campione del mondo»


Las Vegas val bene… una pizza. Tre anni fa Federico De Silvestri, simpatico quarantottenne pizzaiolo di Grezzana, aveva sbancato il Pizza Expo, top contest al Las Vegas Convention Center e in pratica un campionato del mondo, aggiudicandosi tre titoli: di categoria, come miglior pizzaiolo straniero e infine come miglior pizzaiolo assoluto del 2019. Tripletta. Due anni di pandemia e De Silvestri, titolare della Pizzeria Focacceria Quattrocento di Marzana, si è ripresentato tra le luci del deserto del Nevada. Nuova sfida, ancora più difficile: il «Best of the best», ovvero la sfida tra i cinque campioni delle ultime edizioni: «Eravamo in quattro, perché uno è rimasto bloccato da un tornado a Detroit», precisa.
Mistery box
Come tre anni prima, quando l’ingrediente basa era la ricotta, gli ingredienti segreti erano in una «mistery box», dal gusto decisamente americano, che conteneva pollo, miele e formaggio. L’impasto se lo è portato invece lui dall’Italia, come prevede il regolamento. In mezzora Federico ha cucinato tutto, e preparato il piatto. Ed è stato un trionfo. Un trionfo veronese, perché al secondo posto alle sue spalle si è classificato un altro pizzaiolo di casa nostra, il suo maestro, Carmelo Oliveri: «Fu proprio lui nel 2008 a insegnarmi l’arte della pizza. Io sono perito elettronico, e dopo aver lavorato vent’anni in negozio con mio padre, andai a studiare da pizzaiolo – racconta -. Lui era il mio insegnante».
Tutti i titoli
Nel 2011 De Silvestri ha aperto la sua prima pizzeria, a Sarzana, in Liguria; tornato a Verona, nel 2013 ha raggiunto il primo risultato di rilevo della sua carriera arrivando secondo al campionato d’Europa; tre anni dopo ha iniziato a far collezione di titoli mondiali: «Esistono due campionati del mondo, uno ufficiale a Parma e l’altro a Las Vegas. Nel 2016, tra Parma e Las Vegas ne ho vinti cinque. Da allora questo è il decimo». Un campionissimo da dieci titoli mondiali, roba che neanche Cassius Clay. Master istruttore alla scuola italiana pizzaioli dal 2017, è ora lui a girare il mondo a insegnare come si prepara un vera pizza: «Ho ricevuto proposte interessanti per aprire una pizzeria in America. Ma bisognerebbe mollare tutto e andare a vivere là. Io preferisco restare qui a Verona».
La donazione
Prima della partenza per l’America, la casacca con cui ha partecipato al concorso a Federico l’ha donata l’Associazione Cuochi Veronesi. Gli ha portato bene. Ora, a Las Vegas, potrà però andare solo come giudice: «Lo sancisce il regolamento della competizione – spiega -; il “Best of the best” è il massimo, di più non puoi vincere». Poco importa se non potrà più gareggiare a Las Vegas, saranno ora gli americani a venirlo a cercare col Google Maps a Marzana per gustarsi una pizza fatta da un pluricampione del mondo. Magari senza pollo e miele, una semplice margherita con tre foglioline di basilico e un goccio d’olio extra vergine d’oliva delle colline veronesi andrà benissimo. Ne siamo sicuri.