Tornano i Dear Jack di Alessio Bernabei ma cambiano nome: è una… Follya!
Tornano i Dear Jack di Alessio Bernabei… ma cambiano nome: è una Follya! Grazie ad Amici nel 2013, i Dear Jack sono diventati famosi in tutta Italia collezionando diversi successi, poi all’improvviso nel 2015 Alessio Bernabei ha deciso di lasciare la band. Il cantante ha iniziato il suo percorso da solista, ma dopo due partecipazioni al Festival di Sanremo e qualche singolo di successo, la sua carriera non è decollata.
Perchè Bernabei lasciò i Dear Jack
Negli anni il cantante ha chiarito come mai ha lasciato i Dear Jack: “Diciamo che soffrivano il mio essere un po’ pretenzioso. Avevamo idee di band diverse, loro credevano di essere una boy band, che fossimo tutti uguali. Per me era diverso, la vedevo come un frontman che spacca, supportato da una band. Loro per me erano musicisti bravissimi, ma si fermavano lì, non sono tutti frontman. Ho spiegato loro il disagio. Ho detto, sinceramente, che mi stavano sul c***o, uno per uno. Erano sollevati perché ero diventato una palla al piede“.
Tornano i Dear Jack di Alessio Bernabei ma cambiano nome: è una… Follya
Ma ora le cose sono diverse. A quanto pare Alessio Bernabei, Francesco Pierozzi, Alessandro Presti e Riccardo Ruiu hanno appianato le divergenze e sono tornati insieme! I ragazzi hanno ricostituito il gruppo, ma cambiando il nome, adesso infatti sono i Follya (di cui però non fa parte Lorenzo Cantarini).
Una nuova canzone che taglia i ponti col passato
Si sono già esibiti in tv nella trasmissione di Italia 1 Battiti Live con il singolo Morto Per Te. Il brano è di quelli che spiazzano, molto diverso dai vecchi lavori dei Dear Jack. Sicuramente non si tratta di un pezzo pop canticchiabile al primo ascolto ma è interessante. “Morire per amore vuol dire rinascere, imparare dagli errori del passato per crescere e vivere meglio il presente. – hanno dichiarato i Follya – In questo brano l’amore è tossico, raffigurato come una giostra, dove si alternano continuamente momenti di estrema euforia a lacrime di dolore. L’unico modo di salvarsi da questo luna park è mettere fine alla storia, essere consapevoli. Così anche nell’arte, una morte precede sempre una grande rinascita”.