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Pronto Vladimir? Sono Silvio… da Arcore

Pronto Vladimir? Sono Silvio… da Arcore

Pronto Vladimir? Sono Silvio… da Arcore. Ci sono voluti ben 38 giorni di fitti bombardamenti prima che Silvio Berlusconi si pronunciasse sul conflitto in Ucraina. Una tragedia che rappresenta per il Cavaliere anche un comprensibile imbarazzo personale, dato il lungo rapporto di amicizia che lo legava allo Zar.

Ora anche Berlusconi si pronuncia

Definitosi “sorpreso” ma anche “deluso”, il politico italiano finora non si era pronunciato sul conflitto scoppiato il 24 febbraio scorso, dopo che i carri armati hanno invaso Kiev. Adesso, di fronte al rischio di una crisi di Governo in un Paese messo in ginocchio dalla pandemia, ha deciso di pronunciarsi anche lui. Poche ma precise parole: “Il centrodestra è la nostra casa naturale. Insieme oggi sosteniamo il governo Draghi, che noi abbiamo voluto e che deve durare fino alla fine della legislatura”. Per la prima volta assume una posizione anche sulla crisi in Ucraina, pur non citando il presidente russo: “Abbiamo un duplice dovere: quello di lavorare per la pace e quello di fare la nostra parte con l’Alleanza Atlantica, con l’Occidente, con l’Europa, per porre fine a un’aggressione militare inaccettabile”.

Pronto Vladimir? Sono Silvio… da Arcore

Berlusconi, e con lui parecchi politivi, non si sarebbe mai aspettato un’invasione di uno Stato sovrano da parte del Cremlino. Dopo parecchi tentativi nell’ultimo mese avrebbe anche parlato al telefono Putin, una volta soltanto e anche molto velocemente. Dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il rapporto fra i due è naturalmente cambiato.
Nel frattempo lo Zar sembra aprirsi al dialogo con Zelensky: “L’incontro è possibile. Scriva prima un documento sul quale discutere”. Uno spiraglio concreto o l’ennesima dichiarazione strategica per prendere tempo?
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