Quanta blasfemia nei reality show (VIDEO)

Una nuova rubrica su Tyoun: La Poliziotta e la Galeotta

È ormai una routine dover assistere all’espulsione di un concorrente del reality per una espressione blasfema. In ordine cronologico ma, anche detentore del record di breve permanenza, c’è la bestemmia di Silvano Michetti. Il  membro dello storico gruppo musicale I Cugini di Campagna in gara è durato un istante. Un tuffo adrenalinico dall’elicottero, una nuotata veloce per raggiungere l’isola dei famosi, un saluto gioioso e poi… ecco arrivare la parola incriminata!

Non è servita la bravura dell’inviato Alvin, nello sporcare l’intervento del cantante parlandoci sopra. Ormai il patatrac era fatto, il web aveva sentito, segnalato e alla produzione il solo compito di squalificarlo.

Quanta blasfemia nei reality show!

Silvano Michetti allunga la lista dei tanti concorrenti cacciati e allontanati da ogni programmazione televisiva. La storia delle espressioni blasfeme nei reality ha inizio con un concorrente che partecipò al GF4, lui era… Guido Genovesi. Poi seguirono nomi eccellenti come Stefano Bettarini, Fausto Leali , Marco Predolin, Massimo Ceccarini e il televenditore Roberto Da Crema. Non ci siamo fatti mancare nulla, nemmeno il concorrente “recidivo” come, Massimo Scattarella. In entrambe le sue partecipazioni al Grande Fratello, venne allontanato con lo stesso provvedimento disciplinare per il suo vergognoso intercalare.

Un segno dei tempi?

Quello che fa riflettere, dietro a questi comportamenti spiacevoli di personaggi dello spettacolo abituati alle telecamere è la naturalezza di usare frasi che urtano la sensibilità della spettatore. Ci chiediamo come sia possibile tutto questo da parte di attori, presentatori e comici che dovrebbero essere maestri nel saper comunicare utilizzando frasi capaci di esprimere le loro emozioni. Saranno i tempi del poco rispetto, saranno i tempi dei cattivi ascolti, saranno i tempi di un pubblico stanco della solita minestra, saranno i tempi dove il trash è sempre più amato perché parla un linguaggio banalmente comune e molte volte offensivo.


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