Now Reading
Nel 2022 “Bella Ciao” risuona sempre originale

Nel 2022 “Bella Ciao” risuona sempre originale

Nel 2022 "Bella Ciao" risuona sempre originale

Nel 2022 “Bella Ciao” risuona sempre originale. In occasione delle celebrazioni per il 25 aprile, esce su YouTube il video di “Bella Ciao (a Sud)”. Brano tratto dall’album ispirato allo spettacolo del 1966 “Ci ragiono e canto” di Dario Fo. Il disco si intitola “A sud di Bella Ciao”, il racconto di un popolo attraverso il canto di protesta fino ai canti d’amore e al ballo. Il brano è tratto dall’album-progetto ispirato allo spettacolo di Dario Fo del 1966, Ci ragiono e canto.

Oggi “Bella Ciao” risuona sempre originale

Una versione corale ispirata ai suoni del Mediterraneo, con le voci di Lucilla Galeazzi, Elena Ledda, Mario Incudine, Moni Ovadia, Peppe Voltarelli, Maurizio Geri e Alessio Lega. La chitarra battente di Francesco Loccisano, lo scacciapensieri di Nando Citarella, la darbouka di Andrea Piccioni, il violino di Mauro Durante, lo tzouras di Andrea Salvadori, la gigitarra di Gigi Biolcati, il sax di Claudio Carboni, la ciaramella di Christian Di Fiore e l’organetto di Riccardo Tesi.

Dai balconi alle piazze: Bella Ciao è l’inno della giustizia sociale, un canto di libertà, pace, speranza e fratellanza. L’abbiamo sentita cantare nelle piazze di ogni paese, nelle manifestazioni per i diritti civili, contro l’oppressione e le tirannie. Anche dai balconi e dalle finestre delle nostre città durante il forzato lockdown.

La chitarra di Sergio Arturo Calonego la riveste di ulteriore pathos

A dimostrazione che l’autoralità del brano, soprattutto nel contesto attuale di guerra che tutti – direttamente o meno – stiamo vivendo, assume connotazioni davvero universali… arriva anche una emozionante versione per chitarra e voce da parte di Sergio Arturo Calonego. Strumentista di grande pregio, con il suo strumento accordato in un particolarissimo modo (un’accordatura modale di origine araba), Calonego rivede e contamina questo brano. Una nuova veste dal grande pathos.

Per chi è cresciuto qui da noi in Italia è normale sentire nelle manifestazioni, ad un certo punto, intonare Bella ciao. Storicamente legata ai movimenti di sinistra, oggi abbraccia un bacino più ampio. Se sono arrivati a cantarla perfino a Bagdad un motivo c’è. Senza dimenticare che, di recente, è stata anche utilizzata nella serie Netflix La casa di carta, un prodotto tv di successo planetario. La lotta rimane sì contro l’oppressore ma anche contro l’emarginazione e l’esclusione dalla società.

Anche la cantante folk ucraina Khrystyna Soloviy ne ha preso le note e, accoppiandoci un altro testo e altre parole, ha scritto un nuovo inno chiamandolo L’ira ucraina. Quasi 100mila visualizzazioni su youtube in poco più di 24 ore e un boom di condivisioni su Instagram: la melodia dei partigiani è diventata anche la melodia degli ucraini che resistono.

View Comments (0)

Leave a Reply

Your email address will not be published.

Scroll To Top