Now Reading
Padova, vende l’azienda per fare il pianista di strada: «Ora finalmente sono libero»

Padova, vende l’azienda per fare il pianista di strada: «Ora finalmente sono libero»

Oggi il suo palcoscenico sono le strade e le piazze. Ed è difficile che almeno una volta non ci si sia imbattuti in questo pianista vestito di nero, sempre sorridente e felice di suonare. Le sue dita corrono sul pianoforte anche con temperature sotto lo zero, per «riscaldare» il cuore di passanti con quelle note che in molti casi possono essere brodo caldo per l’anima. Ma Paolo Zanarella, 56 anni, di Campo San Martino, in provincia di Padova, prima di diventare il «pianista fuori posto» faceva l’imprenditore nel settore della cartotecnica. Aveva 40 dipendenti e buone idee.

Come ha cominciato?

Nel 2010 è arrivata la svolta. Da quel giorno ho messo insieme circa 2000 uscite per 34mila ore di musica percorrendo 600mila chilometri in giro per il Belpaese. Da piazza San Marco al Ponte di Bassano, da Prato della Valle (Padova) alle piazze dei Signori di Treviso e Vicenza e poi Roma, Firenze, Bologna, Orvieto, Ferrara…

In una classifica delle canzoni più gradite e offerte ai passanti oltre a Morricone cosa c’è?

Dopo Morricone metterei Andrea Bocelli, Anonimo Veneziano e il Padrino.

Mi dice i posti dove suonare le ha suscitato le emozioni più forti?

Sicuramente a Venezia in piazza San Marco oppure sul mare. In queste occasioni provo sensazioni uniche. Qui sento il profumo della libertà. La stessa sensazione la provo quando mi esibisco in montagna a 2000 metri e sfioro il cielo.

Un concerto particolare?

A Padova pochi giorni fa. Mi sono trovato ad un semaforo dove il rosso era prolungato e così ho aperto il pianoforte e mi sono messo a suonare in attesa del verde.

Rimpiange la sua vita precedente?

Quella di vendere l’azienda è stata una scelta di vita. Fare l’imprenditore per me era diventato pesante. Ho scelto di seguire la mia passione. Avevo iniziato a suonare da bambino e ho imparato da autodidatta. Non ho orari, non devo pagare dipendenti, se ho voglia vado a suonare altrimenti resto a casa, non ho scadenze fiscali. Questa è la vita che dovrebbero fare tutti, assecondare le proprie passioni.

Ma lei riesce a vivere facendo questo?

Vendo i dischi, ricevo offerte e poi vengo chiamato a suonare da comuni, associazioni, aziende. quindi ricevo dei compensi.

Per il pianista che ama le piazze e i contatti i social sono fuori posto?

Ho circa 60mila follower su Facebook e molti mi scrivevano durante il lockdown. Lettere durante le quali traspariva la solitudine e quindi la voglia di ritrovare il contatto con le persone. Ma generalmente sui social non scrivo mai dove vado perché voglio che l’incontro con il mio pianoforte sia sempre una sorpresa e questa sorpresa diventa magnifica quando vedo che le persone si emozionano. In queste piazze alla fine trovo sempre qualcuno che mi aspetta e che dà un senso a quello che faccio.

View Comments (0)

Leave a Reply

Your email address will not be published.

Scroll To Top