Treviso, Franca e Franco: la coppia che festeggia 200 anni assieme

Quando il 26 maggio Franca compirà 96 anni, lei e il marito Franco (che ne ha compiuti 104 ad aprile) potranno festeggiare i loro 200 anni. Perché l’età si somma quando da 67 anni si divide tutto. Due secoli di vite intrecciate. Lei fierissima delle origini goriziane, lui orgoglioso di essere nato mentre “infuriava la battaglia del Piave”, genitori di Roberto e Francesco, “uno fa il dentista, l’altro è primario di cardiologia a Rovigo”, nonni di tre ragazzi che adorano. Una famiglia unita, come ce ne sono tante, ma non tantissime. E davvero poche possono vantare un traguardo simile. Ma si festeggerà questo duecentesimo compleanno? “Dipende dai figli, se vorranno fare qualcosa” dice Maria Carmen Trevisiol, che però a Treviso tutti chiamano Francesca, o Franca. Come Franco è il marito, che però di nome fa Luigi Zanon, ex sottufficiale di marina e insegnante di ballo.
L’abitazione
Vivono in centro storico, “ho scelto io questo appartamento, quando quarant’anni fa ci siamo trasferiti in città, è comodo e vicino a tutto” racconta Franca. Si arrangiano in ogni cosa: fare la spesa, le piccole commissioni, e quando possono vanno a prendere l’aperitivo in piazza dei Signori, senza rinunciare a nulla di ciò che ha garantito a questa coppia di rimanere unita per quasi sette decenni. E i computer non sono un tabù: tutte le mattine leggono il giornale on line e lui si diletta nel gioco degli scacchi in rete. Si sono sposati nel 1955, era un’altra Italia, era un’altra Treviso. Hanno attraversato le crisi, le guerre, il boom economico, tante difficoltà e tante gioie, che sono la parte più bella. Anche se, a tutti gli effetti, superare i momenti complicati dandosi supporto e amore è segno di una grande intesa.
Il lavoro
Qual è il segreto di una vita così lunga sempre insieme? “Il merito sarà mio, che gli ho fatto poco da mangiare, non sono una gran cuoca, non mi piace cucinare, e ho fatto tante cose in passato” continua lei, che tiene le redini di casa. Franca ha gestito per anni la Bon Bon Boutique, un negozio di dolciumi e articoli da regalo in centro storico. “Confezionava i regali che Alfredo portava al Toulà nelle grandi occasioni” interviene Franco. E chi è trevigiano sa che cosa significhi quel nome nella storia della ristorazione veneta, italiana e internazionale. Un altro piccolo segreto della coppia, ammesso col sorriso e un gioco di sguardi, è che “lui, per lavoro, ha viaggiato molto, a casa c’era poco” sottolinea la signora, che nel frattempo, mentre lui era all’estero, lavorava e mandava avanti la famiglia, caparbia e forte. Così ritrovarsi, quando lei l’ha convinto ad attività più sedentarie o vicine a Treviso, e soprattutto dopo la pensione, è stata una nuova routine da costruire, anno dopo anno. Prima si sono regalati 80 giorni di viaggio intorno al mondo e poi si sono fermati, a godere un po’ di riposo.
Il rito del burraco
Ogni sera giocano a burraco, loro due, sul tavolo di casa. A volte vince la moglie, a volte il marito, anche questo va spartito. “Una volta giocavamo con gli amici, ma alcuni non sono più con noi, ormai abbiamo una certa età, tanti se ne sono già andati – aggiunge la signora -. Una coppia che vive qui vicino una volta a settimana veniva qui per una partita, ma da quando c’è stata l’epidemia Covid hanno preferito le precauzioni e le cautele. Hanno paura, ma non li capisco. Insomma, arrivati a 90 anni, anche se ce ne andiamo… Certo, qualche riguardo ci sta, ma non esageriamo. Abbiamo già fatto tutto, abbiamo vissuto bene e a lungo. Purtroppo, ormai, siamo un po’ più soli”.