A Santo Domingo l’arte va a braccetto con la solidarietà
Rita Russo è una ragazza italiana che, insieme alla famiglia, all’età di 3 anni si è trasferita nella Repubblica Dominicana. Una scelta importante che le ha riservato una vita sicuramente differente da quella che avrebbe vissuto in Italia. Non certo meno ricca di soddisfazioni, oltretutto in un contesto da sogno.
A Santo Domingo l’arte va a braccetto con la solidarietà
Questa donna possiede una grande passione artistica, che alimenta insieme al desiderio di aiutare gli artisti locali ad emergere. Stimolando anche i bambini ad esprimersi attraverso l’esperienza artistica. L’abbiamo raggiunta al telefono per chiacchierare con lei di questa particolare esperienza, una conversazione dove appare chiaro il suo trasporto e la sua passione.
L’intervista
Ciao Rita, dove ti trovi in questo momento?
A Casa de Campo, a pochi chilometri di distanza da La Romana. E’ qui che vivo.
Ma tu sei italiana, giusto?
Sì, certamente. Sono italiana al 100% ma sono 23 anni che vivo nella Repubblica Dominicana, in questo vero e proprio “paradiso”. Io avevo 3 anni quando ci siamo trasferiti con i miei genitori. Mio padre ha portato qui la sua vocazione per l’arte… devi sapere che anche i suoi fratelli sono animati da una spiccata vena artistica. Inizialmente si doveva trattare di una vacanza… ed invece l’atmosfera che regna in quest’isola li ha convinti a tornare per fermarsi.
Quindi l’arte è una sorte di vocazione familiare…
E’ proprio così, io sono cresciuta vedendo mio padre che se ne occupava, attraverso il suo lavoro con TattooWall, un sistema di decorazione professionale brevettato, perfetto per decorare superfici murali, oltretutto in maniera veloce e molto semplice. In pratica rappresenta un’alternativa di qualità alla decorazione murale classica, che sfrutta tutte le caratteristiche della tecnologia digitale. Non a caso lo chiamano anche “affresco digitale”.
Ci puoi spiegare meglio questa tecnica?
Si tratta di una pelle stampata che, grazie alla sua tecnologia e flessibilità, aderisce perfettamente a superfici interne ed esterne – intonachi, cementi grezzi, fondi a rasare, mattoni a faccia a vista – permettendo di trasferire qualsiasi tipo di immagine. Più elegante, più raffinata ed anche più durevole della classica carta da parati. Attualmente io possiedo la rappresentanza di questo prodotto in esclusiva, sia per la Repubblica Dominicana che per il Messico.
Tu che generi di studi hai compiuto? Di carattere artistico?
No, io sono laureata in Pedagogia… che comunque è anch’essa un arte: quella di insegnare ai bambini! La mia passione per le arti visive, figurative, che coltivo sin da quando ero bambina… mi ha in seguito portato a sviluppare – come mio padre – l’attività con TattooWall.
Com’è il mercato dominicano per questo prodotto così particolare?
Si tratta di un prodotto nuovo, è in commercio dal 2000. Mio padre, per esempio, per 10 anni ha lavorato esclusivamente con la catena alberghiera Iberostar, arredandoli con questa tecnologia in giro per il mondo: non solo qui ma anche in Giamaica, Brasile, Palma di Maiorca e Messico. il mondo. Io attualmente gestisco un mio showroom, chiamato Tahay Gallery (clicca qui per il sito ufficiale), dove espongo i prodotti del marchio TattooWall, insieme ad alcune mostre artistiche che organizzo personalmente con gli artisti dominicani di arte dominicana, per farli conoscere e per promuovere la loro creatività.
Che cosa stai esponendo attualmente?
Fino al 30 aprile, ospito una mostra di un artista spagnolo, Domingo Zapata, estremamente interessante, conosciuto e quotato.
La Repubblica Dominicana è caratterizzata da grandi contrasti molto stridenti: tanta gente che non possiede nulla e pochi ricchi che detengono il potere. Che spazio ci può essere per l’arte in questo contesto?
L’esperienza artistica può rappresentare un modo per aiutare le persone, attraverso la cultura che è in grado di esprimere. Perchè la rivalsa sociale si concretizza sempre con la consapevolezza da parte delle persone. Nel mio piccolo, cerco di attivarmi con iniziative sociali in località rurali depresse. Lì ho trovato persone umili ma con potenzialità artistiche enormi, in grado di esprimerla con grandissima qualità.
Anche tu ti consideri un’artista?
Io dipingo e ho già venduto sia qualche quadro, come pure qualche fotografia trattata con TattooWall.
Dato che tu sei laureata in Pedagogia, coi bambini hai in mente qualche attività formativa?
In realtà svolgo già attività di incentivazione all’arte coi bambini, combinando l’insegnamento delle discipline artistiche come il disegno, insieme all’insegnamento della lingua inglese. Poi organizzo anche dei corsi privati per bambini che vivono a Casa de Campo, sempre cercando di trasmettere a loro la forza di questo momento creativo come un’espressione di libertà. Mi piacerebbe, in futuro, organizzare una grande mostra che utilizzi TattooWall per dare voce all’arte di queste persone che vivono in questi ambienti rurali, con uno sfondo benefico.