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Frida Kahlo all’ombra dei trulli

Frida Kahlo all’ombra dei trulli

Frida Kahlo all’ombra dei trulli. Frida Kahlo. Una vita per immagini è il titolo della mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alberobello, organizzata da Bass Culture srl e Rjma Progetti culturali in collaborazione con Locus Festival e Diffusione Italia International che sarà aperta al pubblico dal 24 giugno all’8 ottobre 2023.

Frida Kahlo all’ombra dei trulli

«Il percorso all’insegna della internazionalizzazione e innovazione culturale di Alberobello è tracciato», spiega Valeria Sabatelli, assessora alla Cultura. Aggiungendo che «tra le artiste che nel Novecento si sono distinte per originalità dei contenuti e delle espressioni, abbiamo scelto Frida Khalo, diventata una icona della rivoluzione generazionale e di emancipazione femminile, per la sua arte e soprattutto per le vicende della sua vita controcorrente, straordinariamente documentate da foto scattate da alcuni dei maggiori fotografi del Novecento.».

La mostra nel dettaglio

L’esposizione è allestita nel Museo del Territorio – Casa Pezzolla, costituito da 15 trulli comunicanti, dove l’unicità dell’architettura rurale si incontrerà con le immagini di Frida e della sua Casa Azul a Città del Messico, diventata oggi il visitatissimo Museo Frida Kahlo. La mostra sarà corredata da eventi collaterali come il concerto di Max Gazzè con l’Orchestra della Notte della Taranta il 30 giugno in largo Martellotta, l’esibizione di Frida Bollani Magoni il 7 agosto al Trullo Sovrano e da una serie di appuntamenti letterari organizzati dall’Associazione Culturale Spine all’interno della suggestiva Casa Pezzolla.

Un’esistenza sofferta e controcorrente

Attraverso un centinaio di scatti, per la maggior parte originali, la mostra, a cura di Vincenzo Sanfo, ricostruisce le vicende della vita controcorrente della grande artista messicana, alla ricerca delle motivazioni che l’hanno trasformata in un’icona femminile e pop a livello internazionale. Le foto sono state realizzate dal padre Guillermo durante l’infanzia e la giovinezza della figlia. Oltre che da alcuni dei più̀ grandi fotografi della sua epoca.

Il biglietto è corredato da un’utile audioguida

La mostra si conclude con un video che raccoglie le poche immagini filmate della grande artista messicana. Inoltre, nella sala di accoglienza e di uscita è presentata una documentazione fotografica della sua famosa Casa Azul. La stessa che, dopo la sua morte, Diego Rivera donò allo stato messicano per creare il Museo Frida Kahlo. Tutto il percorso espositivo è accompagnato da un’audioguida a disposizione di tutti i visitatori, inclusa nel biglietto. Il catalogo, curato da Vincenzo Sanfo, è edito da Papiro Art.

Chi era Frida

Di sangue misto, tedesco e messicano, Frida cresce nel mito di un Messico rivoluzionario. In particolare, trovando nella pittura un linguaggio appassionato, viscerale, dai forti contenuti impietosamente autobiografici, con cui si racconta senza ipocrisie. Tutta la sua opera è una forma di autoanalisi, alla ricerca di una propria identità e di una ragione di vita. Nei suoi numerosi autoritratti non teme di mettere a nudo le proprie debolezze e le proprie inquietudini. Accanto a Frida è spesso ritratto Diego Rivera, il pittore e muralista con cui ha condiviso un rapporto intenso e turbolento.

 

 

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