Luca Vincenzi: un imprenditore impegnato nel sociale (intervista)
Giovanni Luca Vincenzi, da oltre trent’anni imprenditore e amministratore delegato, insieme al suo amatissimo fratello Massimo, nel settore Automotive ed energia con la società Lubex s.p.a.. Imprenditore impegnato, padre di 4 figli ed una moglie, Veronica, che è un pilastro fondamentale a sostegno di tutta la famiglia e dell’attività del marito. In questi anni i fratelli Vincenzi hanno creato un team che vede impegnati circa 80 collaboratori che rappresentano il motore di tutta l’attività imprenditoriale.
Business-man… ma non solo
Luca non è solo un imprenditore di successo. Nel 2022 decide, insieme al fratello e alla sua azienda, di occuparsi di temi sociali ed incontra il dott. Arnoldo Mondadori e la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti. Parte così un progetto finalizzato ad aiutare i reclusi presso la Casa circondariale Francesco Di Cataldo (Carcere di San Vittore) al reinserimento nella società dopo aver scontato la pena. Oggi, Luca mette a disposizione la sua importante esperienza al servizio di Confesercenti, dove oggi ricopre il ruolo di responsabile dell’area metropolitana di Milano, al fine di sostenere i colleghi imprenditori nello sviluppo delle proprie attività.
Un breve intervista
Cosa la spinge in questo costante impegno nel sociale?
Negli ambienti più difficili della filiera sociale ho incontrato una rabbia in tanti giovanissimi. Ho pensato che veicolare questa rabbia verso il bello può trasformarsi in un’energia meravigliosa. Un’energia utile a costruire una ripartenza della comunità, come spesso sentiamo solo raccontare dai nostri nonni. Spiego meglio. Tanti ragazzi, anche non maggiorenni, hanno un potenziale incredibile, una marcia in più che nasce dall’aver sofferto con frustrazione le vicende della vita. Avvenimenti che possono succedere a chiunque e che offrono, a chi la nota e ha la possibilità di farlo, una potenziale sfida e crescita insieme al ragazzo. Quindi, ci si mette dalla stessa parte della scrivania e si costruisce un’avventura. Premesse importanti sono la lealtà e non tradirsi mai. Quando questa avventura si realizza diventa un booster di vita incredibile per entrambi.
Come riesce a conciliare questo grosso impegno con la famiglia?
“Mia moglie è tutto. È una donna che esplode le sue sensazioni con una libertà disarmante. Ha condiviso con me questa scelta, soprattutto quando abbiamo capito che questo percorso stava coinvolgendo anche i nostri figli. Lei è certamente più presente con i nostri figli. È la mia consigliera e promotrice di quell’energia che mi aiuta a velocizzare il mio impegno. Il mio tempo libero lo dedico soprattutto alla mia famiglia.”
Perché ha deciso di accettare l’incarico in Confesercenti?
È molto semplice, ho intravisto un potenziale incredibile in un marchio che può essere protagonista nella nostra Milano. Il commercio, dopo la famiglia, nel passato ha sempre creato ricchezza e crescita sociale: lo abbiamo studiato a scuola. Le nostre piccole e medie imprese, soprattutto oggi, meritano luce, attenzione, energia e aria fresca. Una giusta spinta per una ripartenza che faccia vivere l’orgoglio del made in Milano; città sempre più accogliente e leader nevralgico europeo.