Oggi è San Lorenzo: buone stelle a tutti!
Questa sera, quando sarà finalmente buio e il sole avrà dato una tregua dalle temperature bollenti degli ultimi giorni, saremo tutti con gli occhi puntati al cielo, nella speranza di vedere un astro che cade per formulare il nostro personalissimo desiderio.
Una tradizione davvero molto antica, che si ripete ogni anno anche con eventi dedicati per poter ammirare meglio il firmamento, magari in qualche luogo romantico e isolato, lontano da fonti di inquinamento luminoso che sono, purtroppo, abbondantemente presenti nelle nostre città.
Ma chi era San Lorenzo e perché il giorno in cui viene ricordato è collegato all’usanza di esprimere sogni e desideri di fronte alle stelle cadenti? San Lorenzo è stato uno dei sette diaconi di Roma, città dove ha perso la vita nel 258, proprio il 10 agosto, in seguito alla persecuzione dei cristiani voluta dall’imperatore Valeriano.
Dopo l’editto che ha messo a morte tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi, non si sa come effettivamente è stato ucciso (si dice che sia stato bruciato sulla graticola, che, infatti, è il suo emblema). Dal IV secolo è stato uno dei martiri più venerati dalla Chiesa romana. Oggi è considerato il patrono di bibliotecari, librai, cuochi, pasticcieri, pompieri e lavoratori del vetro. Oltre ad essere patrono di Grosseto e di Tivoli.
Celebrando il giorno in cui il santo è morto bruciato vivo, si guarda al cielo in attesa di vedere un astro cadere nel firmamento: astro che ricorda i tizzoni del suo sacrificio. La tradizione, inoltre, dice che le stelle cadenti siano le lacrime stesse di San Lorenzo e che vedendole bisogna esprimere un desiderio, che verrà esaudito.