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I fantastici Simpson compiono 35 anni, la rivoluzione della tv irriverente

I fantastici Simpson compiono 35 anni, la rivoluzione della tv irriverente

Trentacinque anni fa il debutto del cartoon di Matt Groening. Il pubblico scopriva Springfield e quella strana famiglia tutta gialla. Un inno alla normalità che da allora fa tremare il politicamente scorretto

Essere Homer Simpson

Essere Homer Simpson. Chi non l’ha sommamente desiderato almeno una volta? Mollare moglie e figli e correre da Boe per la birra. Duff, ovviamente. Tralasciare il lavoro, la sicurezza di un impianto nucleare in questo caso, mica poco, e schiavo degli zuccheri divorare ciambelle alla faccia di Montgomery Burns, l’emblema del capo brutto, curvo e cattivo.

Spider Pork

Canticchiare, svagati, sul tema dell’Uomo Ragno: Spider Pork, Spider Pork, il soffitto tu mi sporc. Semplicemente Mi-ti-co! Il padre non-padrone della famiglia più gialla d’America appariva 35 anni fa, il 19 aprile del 1987. E con lui c’erano Marge, Lisa, Maggie, Bart. Da quel giorno Springfield è la nuova Atlantide, la Città del Sole cui anelano generazioni di fan.

Perchè sono gialli?

E come per tutti i miti, c’è un’aurea di leggenda intorno all’origine dei Simpson. Esempio: perché sono gialli? Si dice perché papà Matt Groening voleva che gli spettatori pensassero a un problema tecnico e corressero a prendere a pugni il televisore, in un inconsapevole gesto di ribellione alla società del controllo.

Un’oasi di risate

Fanno ridere e pensare da 35 anni i Simpson. Perché citando Maestro Homer: «La verità non si trova sul fondo della bottiglia. Si trova in televisione!». In quella oasi gialla di libertà da difendere con un solo grido di battaglia: D’oh!
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