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Eurovision 2022, i voti dei 25 Paesi in gara per la finale (parte 2)

Eurovision 2022, i voti dei 25 Paesi in gara per la finale (parte 2)

Ecco i nostri voti nella serata finale dell’Eurovision Song Contest:

Germania: Malik Harris – Rockstars, voto 6: bella voce. La canzone è bella, ma non decolla mai. Inchiodata allo schema strofa, ponte e ritornello finisce per fluire con pochi momenti di reale esplosività. Ma alla fine fa la sua figura. Una ballata pop come tante…

Lituania: Monika Liu – Sentimentai, voto 6: canzone raffinata, look raffinato. Più francese lei del gruppo francese. Con un sapore retrò, anche nel look e nel taglio di capelli a caschetto… Si potrebbe tentare lo scambio, per la classifica di entrambi avrebbe senso…

Azerbaijan: Nadir Rustamli – Fade to black, voto 5: bella voce, canzone come tante. L’anno scorso l’Azerbainjan ci aveva deliziato con la divertente Mata Hari della brava Efendi. Tutta altra personalità… Ovviamente essendo maschio, barbuto e scontato, Malgioglio va in solluchero. E ci fa sapere che dopo la semifinale il bel Nadir lo ha contattato per conoscerlo… facciamo finta di crederci. Ma continuiamo a non capire cosa c’azzecchi con la musica.

Belgio: Jérémie Makiese – Miss you, voto 7: il pezzo è bello, lui ha una voce dalle profonde venature soul. Potrebbe essere un outsider.

Grecia: Amanda Georgiadi Tenfjord – Die together, voto 6: voce bellissima, lei è elegante e raffinata. Ma la canzone è uguale a tante altre. Te la dimentichi dopo un minuto.

Islanda: Systur – Með hækkandi sól, voto 4: niente, ci ho provato. Non mi piace. Vecchia la musica, vecchio l’arrangiamento, vecchi i suoni, vecchio il look… soporifera! Simon & Garfunkel al karaoke. Noia mortale.

Moldavia: Zdob si Zdub & Advahov Brothers – Trenuletul voto 7: folk punk celtico. I Flogging Molly in salsa moldava. Fanno ballare tutto il PalaOlimpico. Non vinceranno mai, ma divertono. E dopo certe nenie, non è poco. Hey ho let’s go! Ovviamente a Malgioglio, che oltre che di rock capisce ben poco anche di punk, non piacciono.

Svezia: Cornelia Jakobs – Hold he closer, voto 7: bella canzone, gran voce. Ma niente di nuovo sotto il sole di Svezia. Il ritornello è scontato come un tavolino dell’Ikea. A Malgioglio ricorda gli Abba… sì, forse perché è svedese. Lo sono anche le polpette ai mirtilli, ma non cantano…

Australia: Sheldon Riley – Not the same, voto 6: bella voce. Ma il solito problema. Chi si ricorda di questa canzone dopo cinque minuti che l’ha cantata? Prima della finale ha raccontato di aver avuto problemi con l’establishment discografico dopo aver fatto outing sulla sua omosessualità, Malgioglio dice che li ha avuti anche lui; infatti è in prima serata, sulla rete principale a dire banalità durante la più grande manifestazione canora dell’anno. In tanti vorrebbero avere i suoi problemi…

Regno Unito: Sam Ryder – Space man, voto 8: attesissimo. E bravissimo. Conta collaborazione con alcuni dei nomi più famosi della musica internazlionale. Cliente scomodo per Mahmood e Blanco. Voce incredibile che passa da registri rock a quelli più pop, raggiunge picchi di tonalità altissime e poi scende nelle profondità del groove. Ricorda a volte Elton John, altre George Michael. Il pezzo gliel’ha scritto l’autrice di Ed Sheeran. Giù il cappello!

Polonia: Ochman – River, voto 5: solito discorso. Bella voce, canzone banale e scontata.

Serbia: Konstrakta – In corpore sano, voto 6: originale. E questo è già un gran bel pregio in una rassegna che vede almeno dieci canzone identiche una all’altra. Ricorda i Kraftwerk in alcuni passaggi. Ed è un gran bel complimento. Siccome si esce dalla solita solfa, Malgioglio non la capisce e non gli piace. Unica pezza la coreagrafia: lei che si lava le mani… boh!

Estonia: Stefan – Hope, voto 5: Sergio Leone lo avrebbe forse invitato a fare la colonna sonora di qualche western di serie B, Ma siamo ad Eurovision. Ti aspetti di vedere John Wayne che fa i cori e Clint Eastwood che fuma il sigaro. Originale, ma fuori posto… Malgioglio vuole trasferirsi in Estonia… Parlare di musica e non di tutti quelli che si farebbe, no? Ci fosse un uomo etero a commentare in maniera così pecoreccia e becera, con continue allusioni sessuali, tutte le cantanti in gara lo avrebbero già crocifisso in sala mensa.

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