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Una mamma lo sa: LIBRI SOTTO L’OMBRELLONE

Una mamma lo sa: LIBRI SOTTO L’OMBRELLONE

Una mamma lo sa

Una mamma lo sa: LIBRI SOTTO L’OMBRELLONE.  Elena Santarelli ha pubblicato un libro autobiografico che non avrebbe mai voluto scrivere: è il racconto del calvario che ha affrontato con il figlio Giacomo, colpito da un tumore cerebrale. Un racconto struggente che va dalla diagnosi alla remissione. Perché per fortuna Elena ha potuto vedere la luce in fondo a quel tunnel spaventoso, buio e infernale. Ma non dimentica chi purtroppo non ce l’ha fatta.

Elena Santarelli, il racconto del calvario della malattia del figlio

Dopo il commuovente monologo che l’attrice e showgirl ha offerto nel novembre 2021 a Le Iene («Questa sera non vi parlo della malattia di mio figlio ma di come si torna a vivere. Durante e dopo la malattia. Io mi sono vergognata di farlo», così è cominciato il contributo da brivido di Santarelli), questo libro dovrebbe essere sul comodino di tutti noi. Anche se è difficile iniziarlo, una volta affrontata la prima pagina si capirà quanto importante sia una testimonianza simile.

I diritti in beneficienza

Elena Santarelli ha ceduto tutti i suoi diritti del libro al progetto Heal, per la ricerca in campo neuro-oncologico pediatrico. In questa foto posa assieme alla dottoressa Anna Rita Verardo, psicologa e psicoterapeuta con cui ha scritto il libro. Immagine dal profilo Instagram di Elena Santarelli

Il tumore del figlio Giacomo

Domenica In Elena Santarelli, intervistata da Mara Venier, si è commossa parlando della malattia del figlio, che ha seguito passo passo ogni giorno insieme al marito ed ex calciatore Bernardo Corradi, nella cura contro il cancro.  “Io non sono una super mamma, siamo tutte super mamma in tutti gli ospedali, in tutti i reparti.” Un momento difficile della sua vita che ora sembra passato perchè Giacomo è guarito. “Mi sento una portavoce per la ricerca contro i tumori cerebrali dell’infanzia”, ha detto la Santarelli.

Una mamma guerriera

“Non è che tutti i bambini che affrontano questo percorso siano allettati come pensa la gente, la maggior parte dei bambini che affrontano questa sfida ha energia da vendere, anche perché le chemio dei bambini sono diverse rispetto a quelle degli adulti. E poi i bambini sono puri, hanno un modo di reagire diverso, per mio figlio combattere questa malattia è come combatterne un’altra che si può chiamare varicella o morbillo, dico due nomi a caso”.

 

a cura di Marilena Brassotti, agente letterario www.brassottiagency.it

 

 

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