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Beppe Convertini: garbo, stile e professionalità (la nostra INTERVISTA)

Beppe Convertini: garbo, stile e professionalità (la nostra INTERVISTA)

Beppe Convertini: garbo, stile e professionalità (la nostra INTERVISTA). Una costante scalata alla notorietà quella effettuata da Convertini. Era il 1989 quando, come apprezzato modello, calcava le passerelle dei più grandi stilisti a Milano, Parigi, New York. La strada da luipercorsa  può essere presa ad esempio per virtuosità ed eclettismo. Tv, radio, teatro (sia come attore che regista), cinema… tantissimi sono gli ambiti nei quali lui si cimenta, sempre con grande umiltà e risultati di pregio e – cosa importante – senza mai rinnegare le proprie radici, anzi… mostrandole con fierezza. La sua esperienza a Linea Verde si è recentemente trasformata anche in un libro, Paesi miei, una guida approfondita su mete che  appaiono meno di frequente nelle guide turistiche, da nord a sud nella nostra penisola, raccontando tutti i retroscena e soprattutto le storie di vita comune apprese negli incontri che la conduzione del programma gli ha permesso di fare.

Beppe Convertini: garbo, stile e professionalità (la nostra INTERVISTA)

La stragrande maggioranza di chi ti segue ti riconosce uno stile che si rifà al grande passato Rai, fatto di garbo, di eleganza e di desiderio di divulgazione. Ti senti rappresentato in questa definizione?

Grazie… mi hai fatto un bellissimo complimento questo! La tv – e quindi anche la Rai – è cambiata in questi anni, non potrebbe essere altrimenti. Ma credo che l’azienda della quale faccio orgogliosamente parte, abbia ancora il compito non solo  di intrattenere gli spettatori ma anche di rappresentare un preciso punto di riferimento sociale ed educativo per la collettività. Raccontare l’Italia sotto vari aspetti, con programmi fra i più diversi, riuniti sotto il cappello del servizio pubblico, rende molto fiere le persone che vi lavorano. Io lo sono di sicuro!

Come giudichi la provincia  italiana, che da tempo giri in lungo e in largo?

Continuo a scoprire tante storie straordinarie, che attestano la provincia italiana come un  grande archivio di autenticità, di voglia di lavorare e di generosità. Fatta di una moltitudine di persone che ci mettono davvero il cuore in tutte le cose che fanno e contribuendo fattivamente alla narrazione di un paese straordinario come il nostro. 

Per motivi professionali tu sei spessissimo in viaggio… ma nel tuo “viaggio umano” quali sono i luoghi che ti hanno maggiormente influenzato?

Oltre al luogo dove sono nato, che rappresenta una splendida città barocca. molto vivace, predisposta all’accoglienza e ad una visione anche internazionale, ci sono Torino – dove ho frequentato l’università – e Milano, che ha rappresentato il luogo dove alcune esperienze lavorative si sono sviluppate. E infine Roma, dove attualmente vivo e dove, lo dico con grande serenità, mi sento realmente “a casa”.

Come ti vedi fra qualche anno?

Io sono un ottimista e voglio immaginare un domani splendente. Ho cinque nipoti e per loro auguro un mondo migliore dove ci sia finalmente maggiore attenzione per il pianeta. Per me un trullo dove vivere, i miei cani, della terra da coltivare, un vigneto.

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