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Giulia De Lellis sale in cattedra alla Bocconi di Milano

Giulia De Lellis sale in cattedra alla Bocconi di Milano

Giulia De Lellis sale in cattedra alla Bocconi: “Facevo la commessa a 1200 euro al mese, ora ho un’azienda”. La beauty influencer racconta come sia giunta al successo in pochissimi anni al successo e ad aprire un suo brand di prodotti cosmetici: “La laurea mi manca, ma ho 28 anni: ce la farò”.

Una case history di successo

Un’occasione imperdibile per spiegare il suo successo: da commessa a 1200 euro al mese ad una propria azienda di prodotti cosmetici in pochi anni. La prima beauty influencer italiana, con 5,3 milioni di follower su Instagram, è stata invitata a parlare del suo caso alla Business school dell’università milanese nell’ambito del master in Fashion, Experience & Design Management lo scorso 20 marzo.

L’ascesa dal 2016

La De Lellis racconta: «Mi piaceva, l’ho raccontato sui social. Vado nella profumeria vicino a casa – vivevo a Roma – e mi spiegano: le ragazze chiedono quello che hai usato tu. Una, due, tre volte. Non ci potevo credere ». Era il 2016, l’inizio della scalata irresistibile che l’ha portata oggi ad aprire Audrer, azienda aperta con 500 mila euro e 12 dipendenti: «Il 2023 è vicino al pareggio, ora siamo in attivo».

Sfruttamento intelligente della visibilità tv

Giulia è riuscita a sfruttare al meglio la notorietà arrivata con Uomini e donne e con il Grande fratello Vip: «Prima dell’esperienza in televisione facevo la commessa in un negozio di abbigliamento a Pomezia: 1.200 euro al mese. Quando sono arrivati i primi contratti grazie ai social quasi mi vergognavo: con un pacchetto di post potevo andare oltre quanto prendevo stando in negozio un mese intero. Ho cominciato a mettere da parte i risparmi, pensavo: ho questa fortuna, voglio usarla per creare qualcosa di mio. Alla fine è nata Audrer».

Prima con un’agenzia esterna, ora in autonomia

Per gestire i contratti provenienti dai social si era inizialmente affidata ad un’agenzia: «Non penso di aver mai venduto il singolo post, neanche agli inizi. Credo nelle campagne serie, le studio dall’inizio alla fine e possono essere molto diverse: includere post, contenuti video. Non ha senso dare numeri generici. Se vogliamo un ordine di grandezza posso dire che rispetto agli esordi il valore che mi viene riconosciuto è decuplicato». Oggi è invece proprio lei a fare consulenza alle aziende, spiegando come svecchiare brand storici per raggiungere i più giovani.

 

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