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Monica Vitti: un libro-tributo ne ricostruisce la strepitosa carriera

Monica Vitti: un libro-tributo ne ricostruisce la strepitosa carriera

Non c’è cosa che a Monica Vitti non le sia riuscita in maniera perfetta: straordinaria al cinema, sia in ruoli divertenti e, prima, quando diede il volto alle nevrosi dell’umanità contemporanea diretta da Michelangelo Antonioni, strepitosa a teatro, presenza imperdibile nelle sue apparizioni televisive che la rendevano, agli occhi del pubblico a casa, assolutamente “una di famiglia”. Antidiva, unica donna mattatrice della commedia all’italiana, col raro dono di risultare credibile in ogni contesto. E questo aspetto il pubblico l’ha sempre riconosciuto ed amato, ridendo, piangendo e pensando anche attraverso di lei.

Una incontenibile umanità

Monica Vitti è stata una dea dalla grande umanità, una profesionista camaleontica in grado di comprendere le donne e dare forma alle loro mille sfaccettature, fra inquietudini esistenziali e proverbiale coraggio. Inventando uno stile innovativo e del tutto spontaneo, ha stravolto i canoni non solo della settima arte ma anche quelli stereotipati di bellezza della sua epoca. La narrazione coinvolgente della biografia autorizzata Monica Vitti di Cristina Borsatti (Giunti Editore, 19 euro) – che torna nei negozi proprio oggi – è caratterizzata da deliziose citazioni personali, pungenti e divertenti, che ricostruiscono la figura incredibile dell’attrice e i suoi molteplici volti, ripercorrendone cronologicamente la carriera. Dagli esordi ai grandissimi successi, raccontando in parallelo anche la vita di Maria Luisa Ceciarelli (era il suo nome all’anagrafe), la bimba che sfoggiava le sette sottane che la madre le metteva per tenerla al caldo, innamorata del ragazzino dirimpettaio. Il volume è impreziosito da interviste esclusive a Mario Monicelli, Dino Risi, Ettore Scola e Franco Giraldi.

Due citazioni da parte di chi la conosceva bene

Mario Monicelli: “Vedevo che Monica, nonostante facesse dei film con Antonioni, con personaggi da film muto, misteriosi, d’altri tempi, nella vita era vivace, divertente, piena d’umorismo. Era allegra e l’osservavo. E mi son detto: come mai? Questa è un’attrice di talento, una bella ragazza, perché non può fare un personaggio umoristico, comico?”

Ettore Scola: “Non è che non ci fossero donne, ma lei era diversa. Su di lei si costruivano i personaggi. In altre parole, come avveniva con altri grandi attori, si scrivevano le sceneggiature pensando alla sua specifica personalità. E Monica ne aveva da vendere. Sì, tra le donne, è stata l’unica…”

L’autrice

Cristina Borsatti, giornalista cinematografica e scrittrice, ha collaborato con numerosi quotidiani e riviste tra cui Film Tv, Il Manifesto e Il Piccolo. Insegna sceneggiatura presso l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma. Story editor e sceneggiatrice, ha collaborato alla stesura di centinaia di sceneggiature in veste di script doctor. Produttrice, nel 2020 ha fondato a Roma la casa di produzione Wuman Visions Productions. Tra i volumi pubblicati: Roberto Benigni (Il Castoro), I grandi incipit del cinema. La chiave d’ingresso del film e I grandi finali al cinema. Figure della fine (De Agostini), Scrivere per il cinema e la televisione e Scrivere sceneggiature. Dal grande al piccolo schermo (Editrice Bibliografica).

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