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Il pane “buono” che sa di pace

Il pane “buono” che sa di pace

Il pane "buono" che sa di pace

Il pane “buono” che sa di pace. Un panettiere di Parabiago (MI) insieme al suo staff tutte le mattine sforna il ‘pane della pace’ per aiutare i profughi della guerra in Ucraina.

L’incasso viene devoluto interamente in beneficienza

Si chiama Matteo Cunsolo e in merito a questa iniziativa spiega: “Ci è sembrato il modo giusto per dare una mano”. “L’idea è quella di dare tutto il ricavato della vendita del ‘pane della pace’ in beneficienza al Lions Club ‘Giuseppe Maggiolini’ che dal 27 febbraio ha iniziato una raccolta fondi da inviare in Ucraina”.

Questo pane va a ruba

“Il successo dell’iniziativa è grande”, aggiunge una sua collaboratrice, “tanto che ormai sforniamo il ‘pane della pace’ tutti i giorni e puntualmente lo vendiamo tutto”. Il prezzo al chilo per questo prodotto è di 12 euro. Per realizzarlo Cunsolo ha utilizzato l’infuso di Clitoria Ternatea, una tisana preparata con i fiori essiccati del Butterfly Pea (Clitoria ternatea), comunemente conosciuto come “pisello blu”, per ottenere il colore blu; mentre per ricavare il giallo è stato utilizzato lo zafferano. La scritta “Peace” è stata utilizzata con burro di cacao spruzzato sul pane attraverso un apposito stampo.

Tanti anche gli ucraini che hanno notato e lodato l’iniziativa: “Mi sono commossa quando una donna è venuta qui in panetteria e ci ha raccontato di avere i genitori in Ucraina e di non poterli raggiungere. Dopo qualche ora è tornata con cinque scatoloni di generi alimentari per i bambini profughi”.

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