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Shorelle, la cantante vicentina che spopola in Corea: «Dedico il successo a chi mi ha bullizzato!»

Shorelle, la cantante vicentina che spopola in Corea: «Dedico il successo a chi mi ha bullizzato!»

Bravura, talento e caparbietà sono le principali doti di Linda Quero in arte Shorelle, il fenomeno tutto vicentino classe 1997 che sta spopolando nell’industria della Korean pop (K-pop), ossia la musica popolare della Corea del Sud. Scrive, canta, recita e doppia. Ha una personalità vulcanica, camaleontica e colorata.

Regina del K-Pop

«Il K-pop sembra sia stato fatto apposta per me che sono un insieme di tante cose. Ho studiato tanto, dal teatro all’Acm di Londra (l’Accademia di musica contemporanea) dove sono stata notata, scritturata e catapultata in Estremo oriente. Lavoro con la Corea dall’inizio del 2019». Il successo? «È la mia rivincita contro quelli che mi hanno bullizzata perché ero diversa. Lo dedico a loro che mi hanno resa quella che sono».

La vita a Seoul

Adesso vive a Seoul, nella capitale della Corea del Sud, che non si ferma mai, a quasi 9 mila chilometri da casa. È originaria di Monte di Malo e ha le idee molto chiare. «Non smetterò mai di ringraziare abbastanza la mia famiglia che mi ha sempre supportata e incoraggiata. Da mia nonna a mio padre, passando per mia madre e mia sorella. Ho fatto tutta la gavetta, ma il mio sogno adesso è la Disney».

K-pop, movimento da 5 miliardi di dollari

La cultura coreana da un po’ di tempo è diventata un fenomeno culturale e buona parte di questo successo passa per l’universo K-pop, un’industria musicale che secondo la Korea Creative Content Agency vale intorno ai 5 miliardi di dollari. Un mix di generi che unisce pop, musica elettronica, rock, dance, R&B e country, capace di definire mode e stili. Lei è sotto contratto Warner Korea ed è uno dei pochi volti scelti da un’App educazionale tutta nuova, «The director» lanciata pochi giorni fa per spiegare al mondo il fenomeno K-pop.

Le hit e i mercati orientali

Oltre alla carriera solista Shorelle ha anche partecipato all’album «Crazy in Love» scrivendo il brano «Chillin’ Chillin». Nella settimana di rilascio l’album ha debuttato al primo posto nella prestigiosa classifica Billboard nella categoria best sellers, album tastemaker e album indipendente. «Crazy In Love» ha anche debuttato all’11esimo posto nella prestigiosa classifica Billboard 200, stabilendo un record come unico gruppo femminile Kpop dopo le Blackpink.

Ha venduto più di un milione di copie nelle prime sei ore di debutto

La canzone «SphinX», traccia titolo di debutto delle THE9 ha venduto più di un milione di copie nelle prime sei ore di debutto, stabilendo un record in Cina con la certificazione triplo-platino e venendo premiata come canzone dell’anno 2020 in Cina. La canzone ha vinto numerosi award ed e stata scelta come canzone tema della squadra di pallavolo femminile cinese alle olimpiadi di Tokyo 2020.

La canzone ha raggiunto il top delle classifiche in Indonesia e Filippine

Shorelle ha scritto e cantato la canzone «Bang Bang» per il videogioco Mobile Legends quando aveva da poco compiuto 20 anni. La canzone e diventa subito virale su TikTok grazie ad una dance challenge a cui hanno preso parte molti influencer in Asia inclusa AC Bonifacio. La canzone ha raggiunto il top delle classifiche in Indonesia e Filippine anche nei mesi successivi al rilascio.

Dal campeggio al contest londinese

Tra una sessione di incisione, uno shooting fotografico e uno spot, per Shorelle il tempo non è mai stato così relativo. La prima volta che ha cantato davanti al pubblico aveva sei anni. «Ero a un campeggio estivo. Ho cantato a piedi scalzi, come le vere dive, proprio come mi diceva sempre mio padre. Che brano? “Se telefonando” di Mina. Ho lasciato il segno e in quel preciso istante ho capito cosa avrei voluto fare da grande. Non mi sono più fermata» racconta entusiasta. Passano gli anni e lei continua a studiare, lavorare sodo, partecipare a concorsi.

A sedici anni scrive la sua prima canzone

Poi a sedici anni prende in mano carta e penna. Scrive la sua prima canzone. «Era importante per me esternare tutto quello che mi stava attraversando. Tenere dentro fa male. I miei compagni del liceo erano invidiosi perché oltre ad andare bene a scuola ero brava anche nel resto quindi riprendendo un verso di una canzone di Kelly Clarkson “Quello che non mi ha uccisa mi ha resa più forte”. Poi mi sono trasferita a Londra dove ho affinato la mia scrittura. Sono arrivata seconda in un contest, impensabile per una straniera in piena Brexit. Anche in quell’occasione le invidie e le cattiverie le ho canalizzate nella scrittura.

Così è nata “Bang Bang”

Così è nata “Bang bang” per Mobile Legends, il gioco multiplayer. Ho un metro di scrittura particolare e quando creo penso a dei personaggi che metto in azione. Quando incido modulo più voci. Questa è la mia particolarità. La musica mi fa tornare bambina». Che cos’è per lei il K-pop? «È un genere ambizioso a 360 gradi, molto interattivo, nel senso che coinvolge i fan, è come una grande famiglia, non a caso la chiamano qui “comunità K-pop”». Sta lavorando a diversi progetti di cui non può parlare per contratto però una cosa è certa, si sentirà molto parlare di lei.

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