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I voti di Eurovision: Malgioglio molesto prende un bel 4, 8 alla Pausini. Mika e Cattelan valletti

I voti di Eurovision: Malgioglio molesto prende un bel 4, 8 alla Pausini. Mika e Cattelan valletti

Malgioglio  voto 4: è ovunque come il prezzemolo. E a volte farebbe bene e tacere. Inanella un’ovvietà dietro l’altra.  Ha passato i primi dieci minuti a dire che “Fino ad ora è tutto bellissimo”. Ho temuto che sarebbe andato avanti per due ore con lo stesso refrain. L’unica parte interessante sono i commenti musicali. Ma in Italia non c’è nessun altro?

Laura Pausini, voto 8: superchic in rosa shocking con il trucco in tinta col vestito e i due boys vestiti di nero ai lati. Insomma la Regina è lei.

Mika, voto 7: sa l’italiano, l’inglese e il francese. Superconduttore, ma accanto alla Pausini non c’è storia. Valletto di lusso.

Alessandro Cattelan, voto 6: un punto in meno perché non parla francese. Si limita a far sì sì con la testa. E perché nessuno si accorgerebbe se non ci fosse.

Albania – Ronela Hajati, Sekret, voto 4: canzone carina, ma scontata. Niente di nuovo sotto il sole. Il look orrendo la rende super volgare, le mossette sexy, un po’ ridicola. Su questa cosa Malgioglio ha ragione “Denuncerei lo stilista…”

Lettonia – Citi zen, Eat your salad, voto 5: allegri, colorati, divertenti. Ma la canzone non è un granché.

Lituania – Monika Liu, Sentimentai, voto 6: raffinata ed elegante. sia nell’esibizione che nella musica molto francese. Sensuale e convincente, ma poco immediata.

Svizzera – Marius Bear, Boys do cry,  voto 6: gran voce, look da sacchetto della spazzatura vecchio stile. Stesso discorso della Lituania, bella canzone, ma senza picchi e difficile da memorizzare. Con qualche stecca. Qui Malgioglio sbraga e lo paragona a Luis Armstrong e ci racconta di aver avuto un fidanzato svizzero. E chi se ne frega.

Slovenia – LPS, Disko,  voto 4: ti aspetti un brano che trascini e faccia ballare. Ti arriva un funkettino debole debole, Noiosetto.

Ucraina – Kalush, Stefania, voto 6: portano sul palco un potpouri di folk e rap. Il ritornello è orecchiabile e si ricorda subito. Peccato non si capisca un’acca di quello che dicono. Look da dimenticare, da rave party lisergico in periferia.

Bugaria – Intelligent Music Project, Intention, voto 6: hard rock scontato e vecchio stile. Un Bon Jovi da sagra di paese. Ma alla fine divertono e fanno muovere a ritmo il piedino. Malgioglio fa capire che oltre Orietta Berti non capisce nulla di musica e la definisce “Musica sperimentale”, mentre qui, di sperimentale, non c’è una nota. Quattro quarti e pedalare. Ma divertenti.

Paesi Bassi – S10, De diepte , voto 6: uh uh ah ah… non male, ma deboluccia. Canta in olandese, niente di che. Ma non fa neppure rizzare i capelli.  Anche Malgioglio ci confessa che “lei è una sua grande fan”. E ce l’immaginiamo quanto la bella olandesina è fans di Malgi.

Moldovia – Zbod si Zdub & Fratii Advahov. Trenuletul, voto 7: una boccata di divertimento e buon umore. Sembrano un gruppo di punk celtico ubriaco. Il look è inguardabile, ma si fanno ballare e con violino e fisarmonica rendono impossibile stare fermi. Malgioglio sparla e si inventa un viaggio musicale tra Moldavia e Romania che con questa canzone c’azzecca proprio pochino…

Portogallo – Maro, Saudade, Saudade, voto 8: una meraviglia di canzone. Raffinata, melodica, con un bellissimo ritornello che profuma come il mare di Lisbona. Un misto di fado e musica brasiliana. La presentano con le immagini di Genova e il ricordo va ad alcune sonorità di De Andrè.

Croazia – Mia Dimsic, Guilty pleasure, voto 6: nell’ordine Malgioglio ci fa sapere di avere avuto un fidanzato anche in Croazia (ecchisenefrega) e di essere un infedele (e arrichissenefrega). Lei è carina, la canzone anche. Nulla di indimenticabile anche qui. Ma meglio che ascoltare i commenti di Malgioglio, si fa ascoltare.

Danimarca –  Reddi, The show, voto 6: sembrano le Runaways con Joan Jett e Lita Ford, con un bel brano rock, tirato. Apertura al pianoforte e poi via con tanta energia. Gran bel gruppo tutto al femminile.  Da vedere in concerto pogando dal palco.

Austria – LUM!X ft. Pia Maria, Halo, voto 6: anche qui, arrestate lo stilista! Il pezzo è danzereccio e divertente. In discoteca si ballerà parecchio. Il ritornello è di quelli che si canticchiano a lungo. Ma per vincere serve altro… Malgioglio delira come al solito.

Islanda – Systur,  Meo haekkandi sol, voto 4: Tre sorelle, sole donne. Malgioglio ci fa sapere che in Irlanda ci sono gli uomini più belli del mondo (peccato che siamo in Islanda e siano tre donne). Sul palco sembrano i membri del Simon and Garfunkel fans club. The Sound of silence, periferia version. Tutto rimanda agli anni ’70 con tanto di coretti e mossettine. Malgioglio va in brodo di giuggiole ricordando quando aveva vent’anni e ci racconta di quando cantava con gli Abba (sì, come no…)

Grecia – Amanda Georgiadi Tenfjord, Die together, voto 6: vedi Lituania. Gran voce, raffinata e elegante. Bel look. Ma sfido chiunque a ricordarsi di questa canzone dopo cinque minuti. Scontata. Ovviamente Malgioglio si commuove e commenta con la voce rotta dicendo che sta cercando il grande amore (e chi senestragrefa)

Norvegia – Subwoolfer,  Give that wolf a banana, voto 7: da dei tipi vestiti da lupi gialli dalle grandi orecchie ti aspetti qualcosa di travolgente. Ti propinano un bel brano dance, ma da una canzone che si intitola “Date una banana a quel lupo” ti aspetteresti un’esplosione di allegria e ritmo. Uno di quei casi in cui il look inganna. Comunque non male. Malgioglio ci informa che a lui piacciono le banane  e che si porterebbe uno dei lupi a casa (e ci senestrstrastrafrega).

Armenia – Rosa Linn,  Snap, voto 7: canzone carina. Bella voce, ma di armeno non c’è nulla. Più loft di New York che Erevan. La globalizzazione musicale avanza. Gran ritornello, da canticchiare. Malgioglio sparla e vorrebbe scrivere una canzone per questa ragazza, resta da capire se lei vorrebbe cantare le canzoni di Malgi. Credo di no.

 

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