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In 120mila al concerto di Vasco a Trento: è un trionfo!

In 120mila al concerto di Vasco a Trento: è un trionfo!

In 120mila al concerto di Vasco a Trento: è un trionfo! Come successe al Modena Park, Vasco Rossi arriva un’altra volta in elicottero. Questa volta decollato alle 18:00 da Fai della Paganella, con il rocker che arriva al Trentino Music Arena dove in 120mila lo aspettano da ore sotto un sole rabbioso. Il concerto inizia in ritardo, alle 21.30, c’è ancora gente che aspetta ai cancelli di entrare. La musica parte lenta, sugli schermi le cime di un paesaggio desertico, la desolazione di un vecchio furgone abbandonato, la stessa della pandemia, del Covid che ci ha tenuti lontani. In silenzio, da soli. E poi appare una scritta a caratteri cubitali: Vasco XXII. Vasco è tornato, i suoi fan puntuali l’acclamano. L’arena esplode, XXII si dimezza e diventa XI, l’undicesimo comandamento: avanti il prossimo, a oltranza!

In 120mila al concerto di Vasco a Trento: è un trionfo!

Vasco aveva una gran voglia di ritrovare il suo pubblico, di goderselo: “Benvenuti, bentornati, ben ritrovati, sani e lucidi. Finalmente, finalmente tutti insieme Quanto mi siete mancati. È stata dura, è stata lunga”, dice il Komandante al suo “esercito”. Nella scaletta tanto spazio agli anni ’80 con Amore aiuto, Ti taglio la gola, Muoviti e Toffee. “Sono molto eccitato, incredibile, è stata lunga però siamo ancora qua. Evviva!” dice prima di presentare Un senso. Poi arrivano Stupendo, Siamo soli (ma tanti… come tiene a puntualizzare il cantautore dal palco), Rewind e Delusa, brano scritto per le ragazze del programma Mediaset Non è la Rai e al cui testo ha sostituito per l’occasione Boncompagni con “quel Berlusconi lì”…

Un riferimento esplicito alla guerra, a tutte le guerre

Tra il pubblico, fiaccato dall’attesa e dal sole, i sanitari del 118 si danno da fare tra svenimenti e malori. Non manca un riferimento alla guerra, sulle note conclusive di Sballi ravvicinati del terzo tipo: “Fanculo la guerra, tutte le guerre sono contro l’umanità, la civiltà, contro le donne, i bambini e gli anziani”. Immancabili Sally, Vita spericolata (uno dei suoi “manifesti programmatici”) e Senza Parole. Due ore e mezzo dopo e le luci si abbassano, la chiusura è rappresentata dalla consueta Albachiara, coi fuochi d’artifico che illuminano a festa il finale. Mercoledì 24 si replica a San Siro. Manca poco… e sarà nuovamente un Vasco-trionfo!

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