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200 star di Hollywood dicono no alle armi nei film

200 star di Hollywood dicono no alle armi nei film

200 star di Hollywood dicono no alle armi nei film

200 star di Hollywood dicono no alle armi nei film. Praticamente la Hollywood che conta ha unito le forze con la lobby anti-armi. Questo dopo l’epidemia di stragi di massa legata alla facilità con cui fucili quasi da guerra possono essere acquistati in America. Tantissimi luminari della mecca del cinema tra cui la showrunner Shonda Rhimes, il regista Judd Apatow e il comico Jimmy Kimmell si sono alleati alla lobby fondata da Jim Brady. Brady era il portavoce del presidente Ronald Reagan, rimase paralizzato in seguito all’attentato del 1981 contro il capo della Casa Bianca.

200 star di Hollywood dicono no alle armi nei film

I vip di Hollywood hanno firmato un manifesto che impegna a limitare la violenza da armi da fuoco nei film presentando l’uso delle armi in modo sicuro e responsabile. “Hollywood ha già offerto modelli di come si può comunicare in modo diverso col cinema. Lo ha fatto col fumo, l’uso delle cinture di sicurezza, le gravidanze delle teen-ager, la parità di diritti dei gay anche sul fronte del matrimonio”, si legge in un comunicato della Brady Campaign Against Gun Violence.

Altri firmatari includono John Glickman, Edoardo Ponti, Simon Kinberg, Damon Lindelof, Adam McKay, Hannah Minghella, Julianne Moore, Eli Roth, Mark Ruffalo e Amy Schumer. L’iniziativa include una lettera aperta contenente proposte che invitano a rappresentare “buone pratiche” di possesso delle armi e le conseguenze nefaste per chi le usa in modo sconsiderato.

Limitare scene che includano minori e armi

La richiesta, in particolare, è quella di limitare le scene che includano minori e fucili e pistole, alla luce del fatto che le armi sono diventate negli Usa la prima causa di morte per bambini e adolescenti. Una delle ultime sparatorie di massa, che ha scioccato il paese inducendo il Congresso a riprendere in mano il dossier dopo oltre un decennio, ha provocato la morte di 19 bambini tra i nove e i dieci anni e di due maestre oltre che dello sparatore che aveva appena compiuto 18 anni.

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