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Sui social Chiara Nasti e Mattia svelano il nome del bimbo in arrivo

Sui social Chiara Nasti e Mattia svelano il nome del bimbo in arrivo

 

Sui social Chiara Nasti e Mattia svelano il nome del bimbo in arrivo. Un gesto che ha scatenato l’ennesima polemica. Infatti da quanto è rimastaincinta, moltissime sono state le critiche che l’ex naufraga dell’Isola dei Famosi ha dovuto subire e gestire. Stavolta al centro del dibattito c’è il nome che l’influencer e il compagno Mattia Zaccagni hanno deciso di dare al loro bambino, previsto in arrivo per il prossimo novembre. Pubblicando una fotografia insieme al calciatore e ai loro animali domestici (qui a sinistra), la Nasti ha scritto: “Family, aspettando Thiago”. Da quel momento… apriti cielo!

Sui social Chiara Nasti e Mattia svelano il nome del bimbo in arrivo

Gli utenti da quel momento hanno iniziato a lasciare commenti sotto il post, accusando Chiara di aver copiato il nome da Sofia Crisafulli, una “collega” influencer anche lei in attesa e pure lei decisa a chiamare il figlio Thiago. La compagna di Zaccagni non ha risposto alle accuse, ma si è limitata a rispondere alla domanda: “Chi ha scelto il nome?”. “Entrambi – ha scritto -. La mia idea era Jordan… poi abbiamo cambiato… magari il prossimo. Ora non ricordo chi l’ha proposto, però abbiamo più o meno gli stessi gusti. E’ piaciuto subito ad entrambi”.

Per Chiara le polemiche non sono una novità

Non è la prima volta che la Nasti combatte contro stupidi hater. Una polemica che ha dovuto affrontare in passato riguardava i chili presi in gravidanza. Attaccata perché non aveva subito variazioni di peso, l’influencer aveva utilizzato parole poco carine nei confronti delle future mamme che, invece, mettono su qualche chiletto. Ma non solo: anche il gender reveal, la festa per scoprire il sesso del bambino, aveva fatto storcere il naso a molti. Chiara e Mattia avevavo scelto lo stadio Olimpico di Roma, dove Mattia gioca con la Lazio, e con amici e parenti avevano scoperto di aspettare un maschietto. Da molti la scelta di utilizzare un intero stadio è stata considerata eccessiva.

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