Scoperto l’atelier dell’Homo Sapiens in una grotta del Salento!
Scoperto l’atelier dell’Homo Sapiens in una grotta del Salento! 600 gioielli trovati dagli archeologi di Siena e Bologna. Uno studio condotto alla Grotta del Cavallo di Nardò rivela l’esistenza di quella che è forse la più antica boutique d’Europa: dalle conchiglie cave si facevano gioielli.
Scoperto l’atelier dell’Homo Sapiens
Il bello e la bellezza, per i primi uomini, sono una clamorosa scoperta. Gli archeologi hanno ritrovato numerosi bracciali e collane realizzate da conchiglie forate e colorate. a dimostrarlo sono i resti di pitture dai colori sgargianti, rosse e ocra. A legare tra loro le conchiglie erano probabilmente crini di cavallo.
Una boutique di lusso
La prima ‘boutique’ d’Europa, un vero e proprio atelier messo in piedi dai Sapiens, si trova sul mar Ionio. I ritrovamenti di conchiglie, piccole ossa bucate, polveri coloranti indicano una vera e propria attività continuativa che aveva luogo nella caverna del cavallo. E che probabilmente poteva contare su una “clientela” affezionata tra gli abitanti della zona.
Conchiglie colorate
L’Homo Sapiens usava conchiglie di diverso tipo: scafopodi, bivalvi e gasteropodi, andando a forarle e legarle attraverso un filo. I tanti reperti trovati nella Grotta del Cavallo di Nardò mostrano la produzione di oggetti a scopi ornamentali e una certa tendenza all’uniformità nel tempo, sia nella forma che nelle dimensioni. Sulla base dell’intervallo temporale degli strati di interesse è possibile affermare che si tratta del primo contesto di fabbricazione di ornamenti in conchiglia di tutto il Vecchio Continente.
Portare una collana era uno status
Al tempo, solitamente, i gusci venivano utilizzati per adornare il corpo degli uomini giunti dall’Africa nel corso delle prime migrazioni effettuate dai Sapiens. Poter indossare una collana di conchiglie, dunque, rappresentava uno status. E non era solo una manifestazione di ostentazione, ma anche uno dei primi segnali di un pensiero simbolico della specie umana.