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Addio, “rombo di tuono”

Addio, “rombo di tuono”

Il mondo del calcio si stringe attorno alla famiglia Riva, dopo la dipartita del grande calciatore. Grandissimo sportivo, senza confronti o possibili paragoni. Il più forte attaccante italiano della storia, uno dei più micidiali cannonieri che siano mai esistiti. Calciatore talentuosissimo, sportivo integerrimo, portatore di valori e principi cristallini. Leggenda vera, un mito senza tempo”. Icona della Sardegna, la sua terra adottiva, cui era legato da amore viscerale. Ci ha lasciato all’età di 79 anni per un infarto. Un giorno tristissimo per il calcio mondiale. Tutti gli estimatori di questo sport hanno nel cuore un posto d’onore nell’album della memoria, che non verrà più rimosso. Riva è stato capace di guadagnarsi ammirazione e rispetto incondizionato da parte di tutti, avversari compresi. Ha portato il Cagliari a vincere il suo unico campionato, riuscendo  dove nessuno era mai riuscito ad arrivare. Ma ancora più di un semplice, straordinario campione di sport, è stato un simbolo, una icona.

La sua Sardegna

L’identificazione tra Gigi e la Sardegna era totale, senza filtri. Possedeva il gusto di un amore genuino e assoluto che niente potrà mai cancellare. Neppure la fine di un’esistenza. Tanti i colleghi e gli amici che in queste ore lo stanno ricordando. Fabio Cannavaro, fra i tanti, non nasconde le lacrime nel ricordo di Gigi Riva. Ai microfoni di Mediaset lo omaggia così: “Io glielo dicevo sempre che lui era il mito dei miti. Ci ha trasmesso tantissimi valori. Sicuramente lo ricorderanno in tanti perché, al di là del calciatore, era una persona speciale”.

Il ringraziamento di Barella

Dopo il successo in Supercoppa Nicolò Barella, cagliaritano, ha dedicato una storia di Instagram a Gigi Riva con la frase “Ciao Gigi. Immensamente grazie! Sei stato e sarai per sempre il nostro mito” ad accompagnare una foto di qualche anno fa insieme a Rombo di tuono.

Un simbolo

Per Gianfranco Zola è stato un “simbolo della nostra Sardegna. Lui ci ha scelto. Noi lo abbiamo ammirato, amato, respirato. Continueremo a farlo: per sempre, di generazione in generazione”.
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Anche il “Pupone” lo omaggia 

“Ciao Rombo. RIP”. È l’omaggio di Francesco Totti, che su Instagram ha postato una foto che lo ritrae con la Coppa del Mondo vinta nel 2006 a Berlino, sotto gli occhi dell’allora team manager della Nazionale Gigi Riva.

Il C.T. della Nazionale

“Vedere gioire i suoi compagni quando era calciatore o i suoi ragazzi da dirigente era per lui il vero momento di trionfo. Il riflettore più luminoso che accettava su se stesso era quello degli occhi felici della sua gente”. È il ricordo  espresso dal commissario tecnico della Nazionale, Luciano Spalletti. “Gigi Riva ha sempre lavorato pensando di far star bene gli altri prima che se stesso – ha aggiunto – E’ stato un supereroe silenzioso e discreto. Per una persona così taciturna più bel soprannome non poteva esserci: Rombo di tuono! Perché il suo calcio e la sua forza morale sapevano comunicare più di mille parole”.

Per Tardelli era un mito personale

Marco Tardelli lo ricorda così: “Da solo, davanti allo specchio della mia cameretta, immaginavo di essere nel tunnel che porta al campo. Sussurravo i nomi della mia squadra ideale, come fa lo speaker allo stadio. Tra questi, con rispetto, pronunciavo il tuo: Riva. Sei sempre stato il mio mito, come calciatore e come uomo. Ho imparato a giocare di sinistro perché volevo somigliarti, ma non ci sono riuscito. Ciao Gigi”.

 

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