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Sanremo 2022, il Vescovo della città contro Achille Lauro

Sanremo 2022, il Vescovo della città contro Achille Lauro

Il vescovo di Sanremo, mons. Antonio Suetta, critica l’esibizione di Achille Lauro che “ha purtroppo confermato la brutta piega che, ormai da tempo, ha preso questo evento canoro e, in generale, il mondo dello spettacolo, servizio pubblico compreso. La penosa esibizione del primo cantante ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del Battesimo in un contesto insulso e dissacrante”. “Ho ritenuto doveroso – dice – denunciare ancora una volta come il servizio pubblico non possa e non debba permettere situazioni del genere, sperando ancora che, a livello istituzionale, qualcuno intervenga”.

Al riguardo, in qualche modo si è espresso anche il Cardinale Gianfranco Ravasi che da sempre segue il festival e che ha affidato a Twitter il suo messaggio sul Battesimo. “II Battesimo è il più bello e magnifico dei doni di Dio. Lo chiamiamo dono, grazia, unzione, illuminazione, veste d’immortalità, lavacro di rigenerazione, sigillo, e tutto ciò che vi è di più prezioso. 1/9”

Ricordiamo che il cantante ha già dimostrato più volte la sua propensione a prendere spunto dalla religione cattolica. Quindi Achille Lauro nella prima serata della 70ª edizione del Festival di Sanremo nel 2020 ha impersonato il San Francesco di Giotto che rinuncia ai beni terreni spogliandosi sul palcoscenico durante l’esecuzione del brano “Me ne frego”.

Il cantautore italiano, Achille Lauro, prende il suo nome d’arte dall’omonimo armatore partenopeo, una scelta dettata semplicemente dall’associazione che in molti. Quando era più giovane, erano soliti fare tra il suo nome di battesimo, Lauro, e il cognome, appunto, dell’armatore.

 

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