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La madre di Pantani ai carabinieri: “Quando morì Marco non era solo, c’erano due escort”

La madre di Pantani ai carabinieri: “Quando morì Marco non era solo, c’erano due escort”

«Marco non era solo la notte che è morto, con lui c’erano due escort». Ne è convinta la madre di Marco Pantani, Tonina Belletti, che ne ha parlato ai carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Rimini. Come riporta la stampa locale, la donna è stata tre ore e mezza nella sede del comando provinciale, risentita nell’ambito del nuovo fascicolo della Procura della Repubblica riminese, che ha già archiviato due indagini, l’ultima nel 2015, arrivando sempre alla stessa conclusione e cioè che il campione di ciclismo morì, il 14 febbraio 2004 nel residence ‘Le Rose’, per una overdose di farmaci e droga. Il fascicolo è ancora oggi, anche dopo la nuova testimonianza, disposto su modello 45, che viene utilizzato per l’iscrizione di un fascicolo nel registro degli atti non costituenti notizie di reato. La donna era accompagnata dal legale Fiorenzo Alessi, e ha risposto per più di tre ore alle domande dei carabinieri nella sede del comando provinciale. La Procura della Repubblica di Rimini ha già archiviato due indagini, l’ultima nel 2015, arrivando sempre alla stessa conclusione e cioè che il campione di ciclismo morì per una overdose di farmaci e droga. È la seconda volta in pochi mesi che Tonina viene sentita dagli inquirenti, da quando è stata avviata dalla Procura di Rimini la terza inchiesta sulla morte di Pantani. Un fascicolo contro ignoti, per ora, affidato al pm Luca Bertuzzi, che ha già sentito vari testimoni, compreso lo spacciatore di Pantani, Fabio Miradossa. Il fascicolo è ancora oggi, anche dopo la nuova testimonianza, disposto su modello 45, che viene utilizzato per l’iscrizione di un fascicolo nel registro degli atti non costituenti notizie di reato.

«Voglio solo giustizia»
«Voglio solo giustizia, per mettermi finalmente il cuore in pace. Vogliamo sapere com’è morto Marco e se c’era qualcuno con lui, come crediamo», afferma la madre del campione di Cesenatico. «La famiglia intende andare fino in fondo», spiega l’avvocato Alessi, «e per questo abbiamo chiesto alla Procura di Rimini di ottenere tutti gli atti della commissione antimafia su Pantani, che si è conclusa il mese scorso».

 

Se ne parlò alle «Iene»
Tuttavia non è la prima volta che si parla delle due ragazze da rintracciare. Di queste due figure si incominciò a parlare anni fa. La trasmissione Le Iene mandò in onda il racconto di un autista che aveva spiegato di aver accompagnato due escort al residence «Le Rose», che sarebbero poi salite in camera di Pantani per poi fare ritorno poco dopo, dopo aver prelevato un maglione e un marsupio. Una pista investigativa fino a questo momento inspiegabilmente ignorata dalla magistratura ma che ora potrebbe diventare di primaria importanza.

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