Now Reading
Viene dal Veneto Tracy, la regina di Masterchef 2022

Viene dal Veneto Tracy, la regina di Masterchef 2022

“Se potessi parlare alla Tracy bambina, le direi: tieni duro, non ti arrendere, guarda in fondo al tunnel, nel tuo futuro c’è una grande luce e gioia” che poi “è un messaggio che rivolgo a tutte le donne in generale: credete in voi, non sentitevi inferiori a nessuna, ognuna ha una sua peculiarità o bellezza interiore”. La 28enne di origine nigeriana Tracy Eboigbodin, che vive in Veneto, si è aggiudicata con tenacia e determinazione l’11/a edizione di Masterchef Italia, il cooking show prodotto da Endemol Shine Italy per Sky (l’ultima puntata ieri sera su Sky Uno/+1 e on demand ha raccolto 856 mila spettatori e sfiorato il 4% di share). “Questa vittoria – spiega la vincitrice all’indomani della finale – mi ha insegnato a prendere consapevolezza non solo come cuoca, ma anche come essere umano, del mio carattere, e questo lo devo agli insegnamenti di Masterchef, al lungo percorso fatto qui dentro”.

Ecco la finalissima

La proclamazione è arrivata nell’ultimo episodio di questa stagione, dalla voce di un visibilmente comosso Giorgio Locatelli, uno dei giudici del programma insieme a Bruno Barbieri e Antonino Cannavacciuolo. Sul podio, protagonisti con lei della finalissima, Carmine Gorrasi, lo studente rivelazione di 18 anni, e Christian Passeri. Quarta classificata Lia Valetti, eliminata al termine del primo episodio della serata in cui sono stati ospiti due chef tristellati: Enrico Crippa (dal ristorante “Piazza Duomo” di Alba, in provincia di Cuneo) e Andreas Caminada (dal ristorante “Schloss Schauenstein”, in Svizzera). “La mia – sottolinea Tracy – è una rivincita nei confronti di chi mi ha sottovalutato, ma anche verso le mie insicurezze”. Tracy Eboigbodin festeggia un primo posto conquistato ricetta dopo ricetta in 12 settimane di sfide ai fornelli, culminate nella finale in cui ha presentato il suo menu, ricco di emozioni e tecnica in ugual misura.

Un abbraccio all’Italia

Lo ha chiamato ‘L’abbraccio’ perché “è il simbolo di due elementi diversi che danno qualcosa l’uno all’altro”. E ha voluto con i suoi piatti restituire quell’affetto che ha ricevuto in Italia, portando qualcosa della sua terra. “Sono arrivata qui dalla Nigeria dove sono cresciuta con mia madre e mio fratello, l’altro è nato in Italia. Quando dovevo compiere 14 anni, ho frequentato il liceo mi sono diplomata, ho trovato una seconda famiglia, quella del mio compagno che mi ha accolta che mi adora. Tengo a sottolineare che in Italia non sono mia stata vittima di episodi di discriminazione o razzismo: a scuola nessuno mi giudicava per il colore della mia pelle”.

Dove ha imparato a cucinare? “Cucino da quando sono piccola – risponde – in Nigeria la cucina viene insegnata ai bambini già da quando hanno 5, 6 anni; mia mamma, le zie, mi hanno insegnato tutto. Quando sono arrivata in Italia chiedevo sempre quello che c’era nei piatti che ordinavo, anche grazie al mio compagno italiano che mi ha spinto ad assaggiare ingredienti che non conoscevo”. Alla domanda se questa successo unisce attraverso la cucina le culture, fa notare: “La cucina è da sempre contaminata, Venezia, Trieste, porti dove arrivavano spezie fin dall’antichità, poi la ‘fusion’ esiste in tantissime tradizioni, non solo in quella orientale. Io ho portato una cucina fusion fatta di baccalà mantecato, unito a salse dal gusto forte e pungente delle spezie africane o di ravioli ma ripieni di carne di capra, mio cibo d’infanzia”.

Una nuova prospettiva

L’Italia ha offerto alla ragazza una nuova prospettiva sul cibo: “Per me è diventato una cosa spirituale, non mangio per nutrire il corpo ma l’anima, io in Italia ho capito che non si mangia solo perché si ha fame. Adoro invitare a casa i miei amici, l’ospitalità è sacra, mi sento bene quando cucino per qualcuno”. Tracy ha giocato un’ottima finale. Ora non la aspetta che il futuro, la vittoria di Masterchef le ha permesso di portare a casa centomila euro in gettoni d’oro, la pubblicazione di un proprio libro di ricette (Soul Kitchen – Le mie ricette per nutrire l’anima” (edito da Baldini&Castoldi in uscita il 15 marzo) e la possibilità di frequentare il corso di alta formazione presso ALMA, La Scuola Internazionale di Cucina Italiana; “In questi mesi di attesa ho continuato a studiare e ho pensato al libro provando le ricette. Non so cosa mi riserva il futuro, sono pronta ad affrontare qualsiasi sfida, mi metto in gioco, non mi fermo qui. Vorrei fare subito il corso, ho tanta voglia di imparare”, conclude. Piatto preferito? “Riso e pasta secca. In Nigeria non c’è la cultura della pasta, ma qui mi si è aperto un mondo”

View Comments (0)

Leave a Reply

Your email address will not be published.

Scroll To Top