LA VERSIONE DI FAVOLOSO: La leggenda di Melitopol e Melito di Napoli
Quando feci il provino del Grande Fratello, nel lontano febbraio del 2018, mi chiesero quale fosse il mio sogno nel cassetto. Sinceramente credo di avere un buon lavoro, ho sempre avuto belle donne, sono pure abbastanza noto, quindi la sparai grossa: “Voglio diventare Ministro degli Esteri”. Ovviamente si misero tutti a ridere ed io lo capii… Fra tutto le persone con esperienze diplomatiche che abbiamo in Italia, come potevo io sognare una cosa del genere? Poi sono arrivate le elezioni del 4 marzo 2018: complice l’exploit del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio è andato proprio lì, agli Esteri dove io sognavo di essere nominato. Parlo abbastanza bene cinque lingue, ho girato in 60 paesi e qualche amicizia internazionali di rilievo ce l’ho, poca roba sia chiaro, ma inopinabile che il mio curriculum sia superiore a quello di Di Maio.
Il diavolo fa le pentole, gli elettori i coperchi
In fin dei conti di queste mie palesi “rosicate” nei confronti del capo della Farnesina, non importa a nessuno: agli Esteri in periodi di pace come quelli che stavamo vivendo fino a 20 giorni fa, è difficile fare danni, con l’ausilio di traduttori, un po’ di mail, un po’ incontri in cui si mangiano piatti esotici accompagnati da bevande etniche e il gioco è fatto. Ma il diavolo fa le pentole, gli elettori i coperchi, la Russia invade l’Ucraina, è così il ruolo di Ministro degli Esteri si complica, diventa molto più delicato, in un momento di guerra siamo nelle sue mani, nelle mani di chi ha chiamato il Presidente cinese “Ping” invece di Xi Jimping, che credeva che Pinochet fosse il dittatore del Venezuela, citava la “tradizione millenaria della Francia” per spiegare la visita ai gilet gialli e che, infine, ha collocato Matera in Puglia.
Quell’Ucraina partenopea
All’alba del bombardamento di Melitopol’ pare che si sia svegliato convinto che la città colpita fosse Melito di Napoli, forse sono leggende, ma vedendo il suo passato il dubbio ci viene… Sono sempre stato pacifista, ma con Di Maio agli Esteri, forse, lo sono ancora un po’ di più. Non vorrei mai vederlo in azione in caso una guerra coinvolgesse la nostra amata Italia!