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Lo Chef Borghese striglia gli aspiranti giovani cuochi: vogliono pure essere pagati!

Lo Chef Borghese striglia gli aspiranti giovani cuochi: vogliono pure essere pagati!

Lo Chef Borghese striglia gli aspiranti giovani cuochi: vogliono pure essere pagati! Le sue ultime dichiarazioni sulla questione hanno creato un bel po’ di polemiche. Ha recentemente detto: “Il nuovo lusso è il tempo. I ragazzi di oggi hanno voglia di godersi il tempo libero, di vedere la fidanzata, di andare in palestra. Necessitano di altri spazi, è una generazione che vive la ristorazione in modo diverso rispetto a come l’abbiamo vissuta e la viviamo tutt’oggi noi che oggi abbiamo 45-50 anni. Purtroppo però quando lavori in un ristorante la situazione non può essere diversa”.

Lo Chef Borghese striglia gli aspiranti giovani cuochi: vogliono pure essere pagati!

Fra le cosiddette “gastro star” tv, chef Borghese ha fatto sentire la sua voce autorevole: “Non cerco personale super qualificato, preferisco qualcuno meno esperto ma che abbia umiltà, educazione e voglia di fare. Di insegnare il lavoro in cucina mi occupo io, quello che i ragazzi che si presentano qui devono portare è la voglia di lavorare e imparare”. Lui ha vissuto a Londra, San Francisco, Parigi, Roma. Nel 2017 Alessandro Borghese ha aperto il suo primo ristorante a Milano chiamato Alessandro Borghese — Il lusso della semplicità.

Nelle ultime ore lo chef più amato della tv, primogenito dell’attrice Barbara Bouchet e dell’imprenditore napoletano Luigi Borghese, è balzato alla ribalta delle cronache per alcune frasi sui giovani e il mondo del lavoro. Lui afferma: “Lavorare per imparare non significa per forza essere pagati. I ragazzi vogliono compensi importanti, da subito”, ha tuonato lo chef, fermamente convinto che la pandemia abbia cambiato le cose e che le nuove generazioni “pecchino di scarsa devozione al lavoro e anche di umiltà“. “Preferiscono tenersi stretto il fine settimana per divertirsi con gli amici. E quando decidono di provarci, lo fanno con l’arroganza di chi si sente arrivato” le sue parole, che hanno scatenato feroci polemiche sui social.

La polemica è in tavola

Alessandro Borghese- volto amatissimo della trasmissione ’Quattro ristoranti’ – ha condiviso quanto gli è capitato lo scorso weekend, quando quattro ragazzi della sua brigata hanno dato forfait all’ultimo minuto e non c’era nessuno disposto a sostituirli. “Così a cucinare siamo rimasti io e il mio braccio destro: 45 anni io, 47 lui”. Lo chef dice di essere alla perenne ricerca di collaboratori ma di faticare a trovare nuovi profili da inserire: i ristoranti sono tornati a lavorare ma manca il personale. Secondo Borghese la pandemia ha cambiato le cose, i ragazzi hanno capito che stare in cucina non è come stare sul set di un programma tv e secondo lui l’altro problema è che peccano “di scarsa devozione al lavoro e di umiltà”.

Lavorare per imparare non significa essere retribuiti… e qualcuno s’arrabbia

“Quando decidono di provarci, lo fanno con l’arroganza di chi si sente arrivato. E la pretesa di ricevere compensi importanti. Da subito”, sottolinea lo chef, aggiungendo una considerazione capace di scatenare una ridda di critiche su Twitter: “Sarò impopolare, ma non ho alcun problema nel dire che lavorare per imparare non significa essere per forza pagati. Io prestavo servizio sulle navi da crociera con ‘soli’ vitto e alloggio riconosciuti. Stop. Mi andava bene così: l’opportunità valeva lo stipendio. Oggi ci sono ragazzetti senza arte né parte che di investire su loro stessi non hanno la benché minima intenzione. Manca la devozione al lavoro, manca l’attaccamento alla maglia”.

Sempre secondo chef Borghese: “Oggi manca la devozione al lavoro, manca l’attaccamento alla maglia. Alle volte ho come l’impressione che le nuove generazioni cerchino un impiego sperando di non trovarlo perché, quando poi li chiami per dare loro una possibilità, non si fanno trovare. Mi danno ai nervi, è frustrante”. C’è però da considerare che, per quanta gavetta abbia potuto fare, per lui nascere in una famiglia benestante ha rappresentato un materasso morbido. Come spesso capita… la verità sta nel mezzo.

 

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