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Gli ex domestici fanno causa a Enzo Paolo Turchi

Gli ex domestici fanno causa a Enzo Paolo Turchi

Gli ex domestici fanno causa a Enzo Paolo Turchi. Guai in vista per il marito di Carmen Russo? Parrebbe proprio di sì. Due ex domestici, che hanno lavorato nella residenza di Formello (RM), sostengono di aver prestato la loro opera senza nessun genere di contratto di lavoro. Quindi “ciao ciao” ad ogni tipo di tutela, riposi, malattia, ferie, contributi, assicurazione e tfr. Insomma, il classico “lavoro nero”, una delle vere piaghe di questo Paese. Una modalità d’impiego che aveva fatto scattare la denuncia di Simone B. ed Eleonora C., i due custodi assistiti dall’avvocato Gabriele Colasanti. I due lavoratori hanno poi fatto causa al ballerino per vedersi riconosciuto almeno il diritto ai contributi, al tfr e alle ferie non godute. Ai tempi la coppia Enzo Paolo Turchi e Carmen Russo sostenne che la notizia era del “tutto falsa”, che i lavoranti erano in regola e che non avevano ricevuto alcuna notifica del loro ricorso al Tribunale di Tivoli. E, a loro volta, hanno sporto querela contro Il Fatto Quotidiano, la testata che aveva per prima raccontato il fattaccio.

Gli ex domestici fanno causa a Enzo Paolo Turchi

Nel corso delle ultime udienze il legale della coppia ha presentato ai giudici un certificato che certifica la residenza di Turchi in Bulgaria (nello specifico a Sofia), dal 1997. Un documento col quale il suo avvocato Antonio Giusti ha chiesto al giudice di dichiarare l’improcedibilità del giudizio. Però i giudici hanno replicato che Turchi ha domicilio a Formello, luogo dove si sono svolti i fatti denunciati. Sulla questione bulgara, non esiste prova della permanenza in quel paese per 186 giorni, periodo minimo per avere la residenza estera. Eccezione rigettata, prossima udienza il 4 ottobre.

Spuntano altri due testimoni

Al peggio non c’è mai fine, così almeno parrebbe. Infatti un’altra coppia di custodi italiani lamenta il medesimo trattamento, rendendosi disponibile a testimoniare in favore della prima, confermando al giudice tutta la questione. Il 53enne Graziano Bortolanza con la moglie Liliana Carangelo, hanno lavorato per la coppia vip dal 23 maggio 2019 fino al 10 luglio 2020. “Ad aprile – racconta Bortolanza – avevo messo un annuncio su Subito.it, dove mi ha scritto Turchi. Accettammo il lavoro ma è un’esperienza che non auguro a nessuno.

Condizioni di lavoro molto pesanti

Lavoravamo anche 12 ore al giorno per sette giorni, assecondando ogni richiesta che fosse lavare gli 11 cani, scrostare la piscina stando otto ore sotto il sole, tirare a lucido 850 metri di casa per l’arrivo di una troupe tv o partire di notte per andarli a prendere in qualche aeroporto. Quando la coppia di custodi ha giustamente chiesto la regolarizzazione del contratto, Turchi avrebbe risposto “Va bene, ma vi tolto 250 euro dai 750 che vi do”. In soldoni… i contributi se li pagavano i lavoratori con questa “trattenuta alla fonte”! Bortolanza davvero non ci sta, è un fiume in piena: “Quando gli abbiamo detto che ce ne saremmo andati ci hanno imposto di fare un video col telefonino in cui dicevamo che non avevamo nulla da pretendere da loro, altrimenti non ci avrebbero pagato l’ultimo stipendio. Per questo, siamo pronti a rendere testimonianza davanti al giudice”.

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