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La maledizione di Pompei spaventa la turista USA ladruncola

La maledizione di Pompei spaventa la turista USA ladruncola

La maledizione di Pompei spaventa la turista USA ladruncola. Tutelare i musei e i siti archeologici che abbondano nel nostro Paese è da sempre una questione fondamentale, un preciso impegno per ogni governo. Anche perchè tanta bellezza rappresenta una sorta di “pensione” per l’Italia, motivo di attrazione per milioni di turisti stranieri ogni anno. Il nostro Paese, infatti, detiene il maggior numero di luoghi iscritti nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità UNESCO: sono ben 58! Tutti simboli della storia e della cultura italiana, attentamente conservati e protetti. Non a caso da tempo si cerca di istruire la popolazione ad un concetto di turismo responsabile ed ecosostenibile. Preservare la cultura rappresenta una priorità e un episodio recentissimo ci fa capire quanto sia impegnativo farlo.

La maledizione di Pompei spaventa la turista USA ladruncola

Una turista americana, tale Ari Tang, ha spedito dagli Stati Uniti un pacchettino diretto a Pompei. Il Mattino riporta che al suo interno il sindaco del paese, Carmine Lo Sapio, ha trovato dei frammenti rubati proprio dal Parco Archeologico della città. Il sito campano è, senza dubbio, una delle testimonianze storiche più importanti d’Italia e di tutto il mondo. La donna, durante una visita, aveva preso dei pezzi di pietra e se li era portati a casa, anche se la cosa è vietata. Guardando poi in tv un documentario della CNN, la donna ha sentito parlare di una leggenda legata proprio al furto di reperti dagli scavi: chiunque ne rubi uno è destinato a essere colpito dalla sfortuna più nera!

Un documentario della CNN che svela i dettagli di un’antica leggenda

Leggendo altre testimonianze di turisti nelle sue medesime condizioni ha deciso di liberarsene, rispedendo le tre pietre in Italia accompagnate da una lettera di scuse. Dopo aver definito i cimeli come “sacri e maledetti”, ha anche segnalato nella missiva l’esatta posizione da cui erano stati trafugati, favorendone il riposizionamento ed annullando in qualche modo la profanazione.

La cosa più sorprendente è il fatto che Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei, riceve ogni anno migliaia di reperti rubati da visitatori pentiti, che decidono di fare ammenda, confessando il loro reato. Gli oggetti trafugati sono fra i più diversi: tasselli di mosaici, pietre, pezzi di anfore. Il problema principale è che spesso non specificano da dove hanno preso gli oggetti e gli archeologi che curano il sito si trovano in difficoltà per rimetterli a posto.

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