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Focacce, torte e carbone: giro del mondo con i dolci della Befana

Focacce, torte e carbone: giro del mondo con i dolci della Befana

Focacce

Focacce, torte e carbone: giro del mondo con i dolci della Befana. Una delle feste più amate dai bambini di tutto il mondo, raccontata attraverso le sue ricette tipiche. il 6 gennaio cambia volto a seconda dei confini geografici in cui ci si trova. Pur rimanendo sempre dolce.

Focacce, torte e carbone: giro del mondo con i dolci della Befana.

In Italia è sicuramente legata all’immagine e al rito della calza da riempire di dolciumi. Cioccolato, caramelle. Ma anche carbone che nonostante venga utilizzato come spauracchio per “i bimbi che hanno fatto i cattivi” è in realtà di zucchero. E ha una storia luminosa alle sue spalle. Deriva infatti dalle tradizioni pagane in cui tutte le nostre festività affondano le radici. In questo periodo, poco dopo la festa del Sol Invictus, infatti, venivano costruiti grandi falò per il rinnovamento della terra. Le cui braci sono palesemente richiamate da questo piccolo dolce perfetto per la calza dei piccini.

Tradizioni regionali

Una tradizione trasversale lungo il territorio del nostro Paese. I befanini tipici della Versilia, dolci di pasta frolla preparati il 5 gennaio per essere consumati a colazione il giorno dopo. Sempre in Toscana i Cavallucci di Siena. O ancora la Pinza de la Marantenga di veneta memoria. A differenza di altri dolci del periodo ha una pasta poco lievitata  a cui vengono aggiunti uvetta, grappa, fichi secchi, pinoli e arancia candita.

Pinza de la Marantega 
Pinza de la Marantega  

La focaccia della Befana

Chiude il trittico delle ricette italiane più tipiche, la focaccia della Befana. La forma tipica è quella di una margherita, data dall’intreccio della pasta, ad alta lievitazione. Al suo interno nasconde “una burla”, cosa che lo accomuna ad altri dolci lungo tutto il continente europeo. Durante la lavorazione vengono inserite una fava bianca e una nera. Chi trova la prima dovrà pagare la focaccia e al destinatario della fava nera invece toccherà pagare il vino.

Da cune la Vasilopita

Da Cuneo alle rive del Mediterraneo, a caccia della Vasilopita. Nata in Grecia questa torta è diffusa in molti altri paesi dell’area balcanica e dell’Europa Orientale. La base è una semplice pasta brioche arricchita da mandorle e semi di sesamo. Con all’interno una sorpresa: una moneta nascosta nell’impasto, per augurare buon augurio e fortuna a chi la trova. Un simbolo, quello della moneta, che unisce le popolazioni orientali. In Ungheria il 6 gennaio i bambini si travestono da Re Magi e in una versione invernale di “dolcetto o scherzetto” vanno di casa in casa dove ricevono in dono, appunto, una moneta di buon augurio.

 

Il dono è d’obbligo

E se dall’altra parte del mare la moneta è d’obbligo, anche in altre nazioni europee il dolce della befana deve contenere in sé un dono. Come il Dreikönigskuchen, amatissimo in Svizzera. E’ un pan-brioches molto particolare perché realizzato da tante diverse “palline” di pasta affiancate in teglia e poi fuse insieme durante la lievitazione. Spesso servito con una coroncina come decorazione. I Re, invece, sono il comun denominatore dei dolci festivi di Francia e Spagna. Nel primo caso abbiamo la famosissima Galette de Rois,  farcita tradizionalmente di marmellata. Al centro della torta viene celata una frutta secca, solitamente una mandorla. Il fortunato che la trova, avrà fortuna per tutto l’anno.

In spagna frutta secca

Un escamotage, questo del piccolo frutto, che ritroviamo anche nel Roscón de Reyes spagnolo.  Una ciambella finemente lievitata e aromatizzata ai fiori d’arancio, decorata con diversi tipi di frutta secca. Amatissima in tutti i Paesi di tradizioni ispanica, questa ciambella si differenzia nel mondo per la farcitura. Ai confini con la Francia troviamo la crema di mandorle al posto del frutto tritato, mentre in Sud America, un pupazzo a forma di Bambin Gesù a far da regalo.

E il Gran Bretagna?

E la suggestione delle sorprese, dei doni e di qualche piccolo scherzo, non ha risparmiato nemmeno la Gran Bretagna. La torta della dodicesima notte, un nome decisamente evocativo e molto poetico, è qui diffusissima, anche grazie al fatto che sancisce “l’ultima delle feste” e quindi anche una delle più sentite. Questo dolce tradizionale è principalmente a base di frutta secca e frucca candita, entrambe macerate nel Porto. I più appassionati delle leggende e delle favole, nel dolce nascondono ancora – come nei secoli passati – un fagiolo, un aglio, un rametto e uno straccio: a seconda dell’oggetto trovato si avrà un ruolo all’interno della festa. Il fagiolo sarà il simbolo del re, o della regina, della dodicesima notte.

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