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L’editoriale di Luca Varani: Esselunga e la pesca della discordia

L’editoriale di Luca Varani: Esselunga e la pesca della discordia

L’editoriale di Luca Varani: Esselunga e la pesca della discordia. Tutti (ma proprio tutti, governo in primis) fanno una gran parlare del nuovo spot Esselunga. La buonanima di Bernardo Caprotti può essere soddisfatta: la sua creatura è dappertutto.

L’editoriale di Luca Varani: Esselunga e la pesca della discordia

La pubblicità con la bambina che acquista la pesca nella speranza di far riavvicinare i suoi genitori divorziati ha causato un’ondata di polemiche sui social. Insieme ad una serie di bieche speculazioni su che cosa effettivamente volesse dire e rappresentare. Quella protagonista sul teleschermo è effettivamente una famiglia “tradizionale”? Cosa vuol dire poi “tradizionale”? Qualcuno si è arrogato il diritto di sentenziare che forse la famiglia” tradizionale sia composta da due genitori divorziati? O da due genitori di sesso differente? A riprova dello spirito puro dei creativi, pure Meloni e Salvini, ma non solo loro, si sono sentiti in dovere di dare il loro appoggio allo spot contro chiunque ne abbia messo in dubbio il messaggio.

Una storia che parla al cuore, tradizione a parte

Ma quale è effettivamente questo messaggio? Il creatore dello spot – Luca Lorenzini dell’agenzia Small – ha dichiarato: «Mi hanno detto che è meglio di una serie Netflix, qualcuno gli ha dato una lettura troppo profonda. Abbiamo ricevuto decine di messaggi di persone ormai adulte che ci hanno detto: “Io facevo la stessa cosa, mi sono rivisto in quella bambina”, quindi pensiamo di aver raccontato una storia verosimile». Il messaggio è solo uno: quando un prodotto riesce a suscitare emozioni è un buon prodotto. E in un’epoca nella quale veniamo sommersi – parafrasando il Maestro Franco Battiato – da immondizie, musicali e non, la purezza crea scompiglio.

Destabilizzatore di sciocchi e furbi

Lo spot che ha messo al centro del racconto i consumatori, cioè noi e le nostre vite, con una narrazione diversa da quella tipica delle pubblicità italiane, ha destabilizzato molti. Soprattutto gli sciocchi. Non immaginate quanti ce ne sono in giro… Gli sciocchi e i furbi, che hanno tirato un po’ da una parte e un po’ dall’altra il messaggio alla base del video. Una volta tanto, al posto della famiglia felice, quella che abita presso il candido mulino (non cito il marchio per non fare pubblicità), Esselunga ha voluto raccontarcene un’altra, assolutamente non irreale. Ormai non ci sono più scuse per essere inclusivi, sappiatelo.

 

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