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Oscar: Oppenheimer fa man bassa con 7 statuette

Oscar: Oppenheimer fa man bassa con 7 statuette

Come in moltissimi si aspettavano Oppenheimer ha trionfato. Emma Stone arriva al sorprendente secondo Oscar. Martin Scorsese (e Barbie) a bocca asciutta, come purtroppo  Io Capitano di Matteo Garrone. Per sommi capi questa la 96esima edizione della Notte degli Oscar che ha visto il magniloquente biopic sull’inventore della bomba atomica vincere 7 Oscar (su 13 nomination). Miglior Film, Miglior Regia al britannico Christopher Nolan, Miglior attore per Cillian Murphy, Miglior attore non protagonista a Robert Downey Jr., miglior colonna sonora per il compositore svedese Ludwig Goransson, miglior fotografia a Hoyte van Hoytema, miglior montaggio a Jennifer Lame.

Emma Stone fa il bis

Sette dei premi principali su nove, un trionfo prima di tutto targato Universal. Non sorprendono affatto i 4 Oscar (su 11 nomination) per il surrealismo politico e femminista di Povere creature! diretto da Yorgos Lanthimos: trucco, production designer, costumi e appunto a Emma Stone come miglior attrice. Secondo Oscar dopo quello per La La Land nel 2019 per la 35enne dell’Arizona, autentica sorpresa della serata. Unica statuetta assegnata senza rispettare il pronostico, proprio quando oramai ogni usciere del Dolby Theatre aveva scommesso i suoi 5 dollari su Lily Gladstone, protagonista di Killers of flower moon.

Anche Scorsese a bocca asciutta

Il film di Scorsese ha fatto flop: apparecchiato con dieci nomination ha portato a casa giusto la polvere sollevata dai tanti piani sequenza a vuoto che vediamo nel film. Sempre dalla parte degli sconfitti, oltre a Maestro di Bradley Cooper, c’è Barbie di Greta Gerwig. Un Oscar come miglior brano musicale – What was I made for? – cantato da Billie Eilish e suonato assieme a Finneas O’Connell, archivia la pratica sull’osannato film sulla bambola Mattel trasformata in Margot Robbie.

Torpore, cani in sala, spillette pro Palestina

La manifestazione è stata presentata per la quarta volta da Jimmy Kimmel. Intrattenitore non proprio scoppiettante, a tratti perfino soporifero, anche se il risultato nell’insieme è stato gradevole . Un paio di accenni agli scioperi della scorsa estate nel suo monologo, anche se fanno più colpo l’apparizione del cagnetto Messi di Anatomia di una caduta presente in sala, come la spilletta con la bandiera palestinese dell’attore co-protagonista del film, Swann Arlaud.

 

 

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