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Addio a Roberto Cavalli

Addio a Roberto Cavalli

Roberto Cavalli, fondatore dell’omonima casa di moda, ci ha lasciati. Da tempo era da tempo malato. Al suo fianco fino all’ultimo la compagna Sandra, che lo aveva reso papà per la sesta volta poco più di un anno fa. Il grande stilista usciva ed entrava sempre più spesso in ospedale per i controlli. Lascia sei figli di cui il più piccolo Giorgio, di poco più di un anno. Il bimbo si chiama così per volontà dello stesso Cavalli come il padre, ucciso dai nazisti nel 1944 in una rappresaglia a Cavriglia (ARo) quando il futuro stilista aveva solo tre anni.

Re dell’animalier

Cavalli lascia un vuoto enorme nel fashion anche se, nel 2015, aveva ceduto l’omonima azienda fondata negli anni ’70. Il suo animalier era diventato un elemento distintivo del suo lavoro, così come le pellicce con ricami, i  vestiti ricchi di grandi spacchi e di trasparenze. Accanto alle collezioni di alta moda e pret-à-porter erano poi nati anche il marchio RC Menswear e la linea giovane Just Cavalli, lanciata nel 1998. In grado di commercializzare accessori, occhiali da sole, orologi, profumi, biancheria intima e costumi da bagno. Negli anni dieci del 2000 era poi nata la divisione Roberto Cavalli Home, presentata al Salone del Mobile nel 2012.

Contro gli ignoranti… c’è solo l’amore

“Se ami, ama fino in fondo. Perdona, se riesci. Io non ci sono mai riuscito. Amore, amore, amore. Quella dovrà essere la tua parola d’ordine da quando nasci a quando rinasci”, diceva nella sua autobiografia intitolata semplicemente Just me in cui si raccontava senza filtri dai primi flirt agli amici, dalla sua passione per gli animali al suo odio per il perbenismo, i maleducati e gli ignoranti con la laurea.

 

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