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Cesare Cremonini lancia un progetto di street art per colorare le strade

Cesare Cremonini lancia un progetto di street art per colorare le strade

Cesare Cremonini lancia a Napoli un progetto di street art per colorare le strade. Il cantautore bolognese allestisce l’idea in alcuni quartieri italiani in difficoltà, per ricordare a tutti che i bambini sono i volti del futuro. Il titolo del progetto ricorda una sua  canzone, Vorrei. Oggi, all’alba di un tour estivo che lo vedrà esibirsi in giro per l’Italia, in collaborazione con lo street artist Giulio Rosk lancia Io Vorrei. Un lavoro che lega la street art alla scuola e viceversa.

Cesare Cremonini lancia un progetto di street art per colorare le strade

“Ho abbattuto le barriere del disco –  spiega Cremonini  – per fare arte con un multi-linguaggio, sempre più necessario per riuscire ad arrivare a chi ti ascolta. È inconcepibile alla mia età e con 22 anni di carriera sulle spalle non pensare a una dimensione collettiva dell’arte, a una visione del mondo che includa nelle canzoni qualcosa di più largo della nostra intimità. Partire da un disco per arrivare qui vale più di un post su Instagram per celebrare il numero 1 di una canzone in radio. E Giulio è il mio compagno di sogni”.

Un segnale artistico di attenzione a luoghi e persone

Il lavoro affronta i temi caldi del presente: la collettività e la città, la formazione e lo spazio pubblico. Sui territori feriti dalla malavita, Io vorrei è una raccolta di speranze e sovrapposizioni: come sarebbe il playground a due passi da scuola, se diventasse un ambiente da frequentare fra vivacità genuina e colori? Prosegue infatti Cremonini: “È stato uno schiaffo capire che in alcuni quartieri la presenza di uno famoso non solo è inaspettata ma la si ritiene impossibile: venire qui, anche se magari non mi conoscono, è un segnale di attenzione ai luoghi e alle persone, un tentativo di farli sentire speciali in un mondo che in cui non pensano di poter essere al centro dell’attenzione”.

A metà fra futuro e sogni, il progetto risveglia il dibattito sulle periferie. “La street art è legata alle realtà di periferia, a questi non-luoghi di cui conosco bene le problematiche ma anche il lato bello”, racconta Rosk. Infatti, rione per rione, Giulio ha studiato i volti degli abitanti del futuro. E ora si possono ammirare in formato maxi sulle case. Il progetto Io vorrei, inoltre, non si ferma solo alla street art. Finanziato da Intesa Sanpaolo Assicura, concretizzerà infatti alcuni interventi di riqualificazione anche negli edifici scolastici: la realizzazione di aule, biblioteche, mense e spazi

gioco.

 

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