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Eurovision Song Contest, gli ucraini Kalush: “Tra i primi anche prima della guerra”

Eurovision Song Contest, gli ucraini Kalush: “Tra i primi anche prima della guerra”

I Kalush difendono il loro brano Stefania, che sfiderà gli altri cantanti alla gara internazionale di Torino dal 10 al 14 maggio sul palco del Pala Olimpico. E che, secondo i bookmakers europei, ha già spodestato Mahmood e Blanco dal podio, lasciandogli la seconda posizione con la canzone Brividi, vincitrice del Festival di Sanremo. “Rappresentare il proprio Paese è sempre una responsabilità, per noi lo è ancora di più”.

Gli ucraini Kalush sono in gara con la canzone Stefania

Tra i più attesi all’Eurovision Song Contest, gli ucraini Kalush sono in gara con la canzone Stefania, per dare volto e voce a una nazione straziata dalla guerra. Per essere a Torino e lasciare il Paese, il gruppo ha avuto un permesso speciale, convinto che, anche in questo momento, sia più importante che mai mantenere la propria posizione, mantenere i propri sogni, combattere per ciò in cui si crede e far sentire la propria voce.

Uno dei membri del gruppo è rimasto in Ucraina e sta combattendo

“Uno dei membri del gruppo è rimasto in Ucraina e sta combattendo, noi qui rappresentiamo ogni ucraino. Dopo l’Eurovision torneremo a casa per dare il nostro contribuito”, dice il frontman e leader della band Oleh Psiuk (alias The Psiuchyi Son). La band è formata da tre componenti: oltre Psiuk ci sono Ihor Didenchuk e MC Kilimmen.

Sono i favoriti per la vittoria finale

Per molti bookmaker, anche per la grande attenzione che li circonda, sono i favoriti per la vittoria finale. “Qualcuno dice che possiamo vincere per via della guerra. Ma la nostra canzone era tra le prime cinque favorite anche prima dell’inizio del conflitto, ciò significa che piace a prescindere. Il nostro obiettivo è che dopo la nostra esibizione ci sarà maggiore attenzione verso la musica ucraina”.

Un mix di versi rap con un ritornello folk e beat hip hop

Il brano che portano all’Eurovision, composto da un mix di versi rap con un ritornello folk e beat hip hop e scritta, soprattutto, prima della guerra, è dedicata alle madri dei membri della band e si basa su vere esperienze di vita. “È un brano su mia madre – racconta Psiuk – non le ho mai dedicato una canzone e non sono affatto sicuro che la nostra relazione sia stata particolarmente intensa in passato, ma so che si merita questa canzone. Questa è la cosa migliore che abbia mai fatto per lei. Poi – aggiunge – con lo scoppio della guerra il significato si è allargato a tutte le madri che proteggono i loro figli”.

Kalush, il cui nome si ispira alla piccola città industriale

Kalush, il cui nome si ispira alla piccola città industriale in cui è nato Olef Psiuk, porteranno sul palco le loro tradizioni, oltre che nel sound, anche nei loro outfit, con i tradizionali giubbotti hutsul keepar, il cappello da pescatore rosa su misura in tipico stile ucraino e il travestimento da Hutsul molfars (i molfar sono maghi, sciamani e guaritori tra il popolo Hutsul dell’Ucraina occidentale).

L’abito di ogni membro della band include il nero

L’abito di ogni membro della band include il nero, simbolo di oscurità e di fertilità della terra, e il rosso, simbolo di amore e sofferenza. Se dovessero davvero vincere, porterebbero l’Eurovision Song Contest in Ucraina l’anno prossimo. “Se dovesse accadere, sarà ospitato in un Paese sviluppato e integrato”.

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