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Dai resti di Pompei sbuca una tartaruga col suo uovo mai deposto

Dai resti di Pompei sbuca una tartaruga col suo uovo mai deposto

Dai resti di Pompei sbuca una tartaruga col suo uovo mai deposto. Un ritrovamento che renderebbe orgoglioso anche… Indiana Jones! Gli archeologi in Via dell’Abbondanza trovano una tartaruga col suo uovo, dopo 2mila anni! Il carapace quasi integro, con la testa intatta, coda e una delle zampe. Una piccola tartaruga di terra, ottimamente conservata col suo uovo mai deposto. Questa è l’ultima sorpresa che ci riserva l’incredibile sito di Pompei, che continua ad affascinare gli appassionati di storia antica di tutto il mondo.

Dai resti di Pompei sbuca una tartaruga col suo uovo mai deposto

Gli archeologi l’hanno trovata a mezzo metro di profondità sotto il pavimento di una bottega della centralissima Via dell’Abbondanza. Proprio qui, una ricerca condotta tra l’Università Orientale di Napoli, la Freie Universitat di Berlino e l’università di Oxford sta scandagliando i resti di una casa di gran lusso. Un’abitazione che dopo il terremoto del 62 d.C fu demolita e annessa alle Terme Stabiane.

Le parole del ministro Franceschini e del direttore del Parco archeologico

“Pompei scrigno di storia che affascina il mondo”, dichiara soddisfatto il ministro della cultura Dario Franceschini. “Si tratta di un ritrovamento importante – illustra il direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel – “che apre una finestra sugli ultimi anni di vita della città, nei quali l’intera Pompei si era trasformata in un grande, pulsante, cantiere edilizio”. In questa situazione l’ecosistema della cittadina muta, sottolinea il direttore, con animali selvatici che trovano il loro spazio nei locali in lavorazione o in botteghe in pieno centro. “La testuggine si era evidentemente introdotta nella taberna e lì, in un angolo protetto, si era scavata una tana dove deporre il suo uovo” – spiega l’antropologa Valeria Amoretti – “cosa che non le è riuscita e che potrebbe averne causato la morte”.

E le sorprese non sono finite…

Da questo momento le ricerche proseguiranno in laboratorio. Intanto, con l’aiuto sul campo degli studenti dell’università di Napoli, stanno tornando alla luce pavimenti e decorazioni della magnifica casa che in origine occupava quegli spazi. Una dimora di straordinario pregio che, tra saloni e cortili, si estendeva per oltre 900 metri quadrati in una centralissima zona della città.

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