Now Reading
Papa Francesco e il suo podcast: “Non la sento l’età”

Papa Francesco e il suo podcast: “Non la sento l’età”

Papa Francesco e il suo podcast sulla piattaforma Spotify: “Non la sento l’età”. Alla domanda precisa sugli ultimi problemi di salute risponde proprio così: «Non la sento l’età. Forse quando penso che ho 85 anni mi sembra irreale: io a questa età? Rido di me stesso e vado avanti».

Il Santo Padre nel podcast racconta di soffrire per la mancanza di libertà. Il suo desiderio sarebbe quello di poter camminare liberamente per le strade di Roma, come faceva nella sua Buenos Aires. Però non si pente di aver scelto nel 2013 Santa Marta al posto del tradizionale Palazzo Apostolico come residenza. La sua giornata nell’albergo vaticano in cui vive – un appartamentino composto da stanza da letto, studio e bagno – inizia alle prime ore del mattino, naturalmente con la preghiera. Una sana abitudine – racconta – mai persa, altrimenti se non si prega la mattina si finisce nel tritacarne e non si riesce più.

Papa Francesco smentisce le dimissioni: «Lasciamo che lo dica Lui lassù»

Il pontefice argentino ha scelto di raccontarsi attraverso lo strumento podcast, presentato dal suo ex portavoce di quando era arcivescovo a Buenos Aires, Guillermo Marco. Eccovi alcuni passaggi della trasmissione.

Sei ancora una persona che si alza presto per pregare? «Sì, proprio così. Perché se non si prega al mattino, non si prega più, eh? Perché si finisce nel tritacarne (…) Mi manca camminare per le strade A Buenos Aires ho camminato o preso l’autobus, e così via. Qui le due volte che sono dovuto uscire sono stato colto in flagrante. Due volte, in inverno. Le sette di sera, non succede nulla, tutto è buio… Quando andai dall’ottico una signora dal balcone (gridò) “Il Papa” e la cosa finì lì. E quando sono andato al negozio di dischi dove non c’era nessuno – sono andato a benedire perché era un negozio di dischi di amici che era stato ristrutturato e tutto il resto – la gente mi ha chiesto “perché non vieni, ci hai aiutato tanto”. Così sono andato. La sfortuna ha voluto che nelle vicinanze ci fosse una stazione di taxi dove un giornalista stava aspettando un amico per prendere un taxi”, ha ricordato il Papa».

Il mito delle uscite di nascosto dal Vaticano

In un’altra parte del dialogo con il suo portavoce, ha sottolineato che non è vero che spesso lui esce da Santa Marta di nascosto. «Il mito della fuga dal Vaticano: a farlo è stato San Giovanni Paolo II. È riuscito. Amava lo sci e lo praticava. Andava con un berretto da sci che gli copriva il viso e nessuno lo avrebbe riconosciuto. Sciava un po’ e poi veniva. D’estate nuotava. E un giorno un ragazzo gridò “il Papa”, lo riconobbe. Poi è arrivato subito e ha iniziato ad avere un po’ più di paura, ma altrimenti nessuno lo avrebbe riconosciuto».

La sua riforma sulla «Chiesa che non accumula ritardi sulle sfide di oggi»

Il Papa ha confermato che abitare a Santa Marta è stata una scelta azzeccata. «Quando sono stato eletto, ero qui nella stanza di fronte. Il secondo giorno dovevo recarmi al Palazzo Apostolico per prenderne possesso. È impressionante quanto sia spazioso lì. Non è così lussuoso, ma è enorme. Da solo. È come un imbuto, ma capovolto. Chiunque abbia il permesso di entrare entra, poi si cade nelle mani dei collaboratori, si perde l’indipendenza e senza persone… Così ho chiesto al Signore “dammi una via d’uscita”. E un pomeriggio ho parlato con il cardinale (Giuseppe) Bertello. Vieni a vivere qui con me”, disse. Beh, ci penserò e vedrò…”. Il giorno dopo sono uscita dalla mia stanza e c’era una porta aperta e le signore stavano pulendo. E sono curioso… Cos’è questo?” “È l’appartamento degli ospiti e lo stiamo pulendo per la vostra acquisizione”. La camera da letto, con un bagno all’interno, questo per ricevere e lo studio. E io ho detto: Dio me lo ha messo in mano. E quando mi chiesero perché non fossi rimasto lì, risposi: Per motivi psichiatrici».

 

View Comments (0)

Leave a Reply

Your email address will not be published.

Scroll To Top