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La Torre Eiffel non sta affatto bene. Diagnosi: ruggine!

La Torre Eiffel non sta affatto bene. Diagnosi: ruggine!

Una suggestiva prospettiva della torre, vista dal basso

La Torre Eiffel non sta affatto bene. Diagnosi: ruggine! Moltissimi parigini e francesi sono attualmente col fiato sospeso. Per cosa? Per lo stato attuale di conservazione del loro monumento-simbolo. L’iconica torre venne inaugurata nel 1889. Ora circolano rapporti riservati secondo i quali il monumento sarebbe attaccato da “troppa ruggine” e “necessita di riparazioni”.

La Torre Eiffel non sta affatto bene. Diagnosi: ruggine!

Sono 133 che svetta su Parigi, mentre all’inizio si era pensato di smontarla dopo una ventina d’anni. Secondo alcuni esiste il rischio concreto di un crollo.  “Se Gustave Eiffel visitasse il luogo, avrebbe un attacco di cuore” dichiara uno dei manager preposti alla conservazione della torre.

Nel 2014 erano state segnalati problemi

Se dovesse accadere il peggio, dopo l’incendio di Notre Dame, potrebbe davvero essere una tragedia per la Francia. 7.300 tonnellate di peso per 324 metri d’altezza, venne realizzata utilizzando il ferro delle pozzanghere. Già nel 2014, uno studio aveva documentato che il monumento presentava crepe e ruggine e nel 2016 sono state registrate 884 faglie, di cui 68 costituivano “un rischio per la durata della struttura”. Non a caso il costruttore Gustave Eiffel, all’epoca sostenne che “l’identificazione e l’arresto della diffusione della ruggine sono la sfida più grande per la sua longevità: deve essere verniciata ogni sette anni“.

Il restauro totale bloccherebbe le visite turistiche

Adesso, in vista delle Olimpiadi del 2024, un terzo del monumento deve essere necessariamente trattato per eliminare la ruggine, venendo successivamente riverniciato con due nuovi strati. I ritardi dei lavori causati dal Covid e la presenza di piombo nella vecchia vernice costringeranno i ritocchi solo sul 5% della struttura. Un mero “lifting cosmetico” che non risolverà i gravi problemi esistenti. I proprietaria del 99% della torre, la società Sete, è contraria a chiudere il monumento per un lungo periodo: “Troppe visite turistiche e guadagni andrebbero persi”. Come al solito, le logiche economiche sembrano avere la meglio su tutto.

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