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Attenzione: squali bianchi nel mare italiano!

Attenzione: squali bianchi nel mare italiano!

Attenzione: squali bianchi nel mare italiano! Non c’è da allarmarsi più di tanto… ma la notizia è reale. Nei mari italiani ci sono gli squali, tra loro anche il grande squalo bianco. Fortunatamente gli attacchi sono rarissimi e lo squalo, a dispetto di quanto il cinema in questi decenni ci ha raccontato, non ama la compagnia umana. Basta applicare alcune regole di comportamento per nuotare tranquilli anche in acque agitate, come spiega l’esperto Alessandro De Maddalena, zoologo oologia dei Vertebrati all’Università di Milano-Bicocca.

Attenzione: squali bianchi nel mare italiano! Vediamo dove

Ad oggi nel Mediterraneo sono state catalogate 50 specie di squali, la maggior parte presenti anche nelle acque italiane. In casi eccezionali alcune di esse possono attaccare gli esseri umani: lo squalo bianco, lo squalo mako e la verdesca. Gli incontri nelle vicinanze della riva sono più frequenti nei pressi degli stretti, dove vi è una presenza più rilevante di pesci che possono rappresentare delle prede potenziali per gli squali, come ad esempio lo Stretto di Messina. A rischio potenziale anche quelle zone nelle quali le femmine gravide vanno a dare alla luce i loro piccoli e dove i piccoli restano nella prima fase della vita. Luoghi del genere si possono trovare in Puglia, lungo la costa del Mar Ionio.

È giusto allarmarsi?

Certo che no! Gli squali, specialmente quelli di grossa taglia di specie ritenute pericolose, sono in drammatica diminuzione ormai da decenni nelle nostre acque. Anche le pochissime specie che occasionalmente possono mostrare segni di aggressività nei confronti di noi umani, normalmente ci ignorano. Addirittura si allontanano non appena si accorgono della nostra presenza. L’ultimo caso di attacco mortale di squalo in acque italiane risale al 1989. Da allora sono passati ben 32 anni. Basterebbe questo dato per mostrare quanto sia assurdo preoccuparsi dell’eventualità che qualcuno venga ucciso da uno squalo nelle nostre acque.

Se dovessimo incrociarne uno che fare

Si tratta di alcune regolette… anche se bisogna sempre tener presente che noi non facciamo parte della loro dieta alimentare! Si tratta di comportamenti facilmente intuibili in base al buon senso.

  • Evitiamo di immergerci da soli, di nuotare al largo e di fare fare il bagno di notte
  • Facciamo attenzione a immergerci in acque torbide
  • Prestiamo attenzione quando ci troviamo in punti dove il fondale diventa subito profondo, soprattutto in zone particolarmente ricche di pesci
  • Teniamoci all’erta quando siano stati avvistati da poco animali che possano essere considerati cibo tipici degli squali bianchi (tonni, delfini, otarie, tartarughe marine, carcasse di cetacei)
  • Se possibile, evitiamo secche, stretti ed acque adiacenti alle isole
  • Se facciamo pesca subacquea, non portiamoci dietro pesci fiocinati (tantomeno fissandoseli alla cintura), ma affrettiamoci a portarli subito fuori dall’acqua

Il vero pericolo siamo noi umani per loro!

Purtroppo che non sono gli squali a essere pericolosi per noi… ma esattamente il contrario: ogni anno vengono uccisi 100 milioni di squali. Vengono uccisi principalmente per la loro carne e l’Italia è uno dei maggiori importatori di carne di squalo. Ogni anno, in tutto il mondo, gli squali uccidono invece solo una decina di persone!

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