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Il Papa: “Se me ne vado non farò l’emerito”

Il Papa: “Se me ne vado non farò l’emerito”

Il Papa: “Se me ne vado non farò l’emerito”. Torniamo a dare spazio a questa notizia perchè il Santo Padre è tornato sull’argomento di recente. Semmai dovesse rinunciare al pontificato, spiega, non si farebbe chiamare “Papa emerito” come invece ha fatto Ratzinger. Non indosserebbe neanche la talare bianca, non vivrebbe in Vaticano e non tornerebbe nella sua Argentina. Francesco sarebbe un semplice “vescovo emerito di Roma”. Infatti è sua intenzione trovare una chiesa nella capitale dove poter continuare a confessare i fedeli e visitare i malati. Lui forse sceglierebbe la Basilica di San Giovanni in Laterano, la tradizionale sede del vescovo di Roma.

Una lunga intervista alla tv messicana

Non c’è nulla di ufficiale o di allarmistico, anche se è sintomatico che sia proprio lui a parlarne di nuovo. E’ un’iniziativa la sua che certamente induce a riflettere. Concedendo una lunga intervista alle giornaliste messicane Maria Antonieta Collins e Valentina Alazraki di TelevisaUnivision, parlando del suo futuro. In sostanza, Papa Bergoglio tornerebbe ad essere un semplice vescovo come tanti: “Sono il vescovo di Roma, in questo caso il vescovo emerito di Roma”, insiste. Sul particolare argomento di una regolarizzazione giuridica delle dimissioni, il suo pensiero è in linea con quello del cardinale Giuseppe Versaldi, prefetto dell’Educazione Cattolica: “Sarebbe necessario ordinare giuridicamente l’ipotesi delle dimissioni che ormai non sono più impossibili”. “Non ho intenzione di dimettermi. Al momento no”, spiega riferendosi anche si recenti problemi di salute. Ma, puntualizza, “la porta è aperta” dopo che Benedetto è stato il primo pontefice in 600 anni a rinunciare alla sua missione, nel 2013.

Le sue condizioni di salute

Bergoglio, durante l’intervista, parla anche della sua salute senza nascondersi dietro ad un dito. Afferma che “gli fa un po’ male il ginocchio”, che si sente un po’ “sminuito” anche se ora può camminare, ma che “mai”, in ogni caso, gli è venuto in mente di dimettersi, fino ad oggi. Però si affretta ad aggiungere: “Se vedo che non posso, o mi faccio male o sono un ostacolo”, aspetto l’aiuto per prendere la decisione di ritirarmi”. Prima di diventare Papa, aveva pensato di ritirarsi in un appartamento a Buenos Aires, dove avrebbe potuto continuare ad ascoltare le confessioni in una chiesa vicina e a visitare i malati in un ospedale.

Un’agenda fitta di impegni

Le dimissioni sono ancora lontane, lo conferma anche la sua fittissima agenda delle prossime settimane. Dopo aver rinviato il viaggio in Africa, ha confermato quello di fine mese in Canada e il desiderio di recarsi sia in Russia che a Kiev. A fine agosto sarà presenta anche a L’Aquila per la Perdonanza e, poi, ad Assisi e Matera. Infine un viaggio in Kazakhstan.

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