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Premiata con le chiavi della città l’ultima “strega” di Triora

Premiata con le chiavi della città l’ultima “strega” di Triora

Premiata con le chiavi della città l’ultima “strega” di Triora. Si chiama Antonietta, per tutti conosciuta come “Chetta”, 94enne esperta di erboristeria e considerata per questo l’ultima “strega” di Triora, in provincia di Imperia. Ha da poco ricevuto dal sindaco Massimo Di Fazio e dal suo vice, Giovanni Nicosia, le prestigiose “chiavi della città”. Lei ci scherza su: “Qui nel ‘500 mi avrebbero sicuramente messa al rogo: pur facendo del bene, mi avrebbero bruciata come strega cattiva”.

Premiata con le chiavi della città l’ultima “strega” di Triora

La consegna dell’onorificenza si è svolta nell’ambito di Strigòra, mostra mercato della stregoneria che, per tutto il giorno, anima l’antico borgo medievale dell’alta Valle Argentina. Un luogo tristemente noto per l’inquisizione delle streghe, con bancarelle, visite guidate, spettacoli musicali e di teatro. Nel corso della mattinata anche il giornalista e conduttore televisivo Osvaldo Bevilacqua, ha ricevuto l’onoreficenza, Infatti è a lui che si deve effettivamente la notorietà di Antonietta, la “signora delle erbe”.

Una passione per le erbe

“Ho cominciato da piccola, perché mio padre era un contadino – racconta Antonietta -. Cercava l’erba buona e quella cattiva, così mi ha insegnato come utilizzare le varie piante.
Ho imparato in montagna, perché mi sono sposata ad Arma di Taggia, ma sono venuta ad abitare qui a Triora, il paese di origine di mio marito”. Chetta, nonostante i suoi 94 anni, ha ancora vitalità e passione da vendere: “La mia passione è continuare a conoscere le erbe. Tanti mi chiedono quale pianta serve per ogni male e io cerco di consigliare loro quella più appropriata. Ho insegnato a tanti ragazzi a curarsi con le erbe”.

La medicina spontanea era considerata stregoneria

Soddisfazione da parte del giornalista Rai Bevilacqua, che per Triora nutre un vero e proprio “amore con la A maiuscola”: “Ho conosciuto questo paese tanti anni fa, incuriosito da tutta questa storia che ho seguito non soltanto in giro per l’Italia, ma anche negli Stati Uniti. Le donne che si occupavano di medicina spontanea con le erbe, venivano accusate di stregoneria, nei casi peggiori messe al rogo, bruciate e, negli altri casi, che non sono da meno, torturate, come è stato a Triora”.

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