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Un tripudio di femminilità ai Business Awards 2023: spicca la madrina Miss Città Murata

Un tripudio di femminilità ai Business Awards 2023: spicca la madrina Miss Città Murata

Un tripudio di femminilità ai BA2023V: spicca Miss Città Murata. Che serata fantastica quella della premiazione dei Business Awards 2023 Visto al Bocon Divino di Camposampiero!

Un tripudio di femminilità ai Business Awards 2023: spicca Miss Città Murata

Sfatando uno sciocco stereotipo

Al centro Udy Cagnetta, Maître Chocolatier ufficiale della serata

Come ha fatto intelligentemente notare la Schizzarotto alla finale di Miss Città Murata, solitamente (ed ingiustamente… aggiungiamo noi) le bionde sono considerate sciocche e scarsamente intelligenti e sciocche. Quelle bionde tornate prepotentemente sotto i riflettori attraverso l’uscita questa estate del film Barbie, prepotentemente riconsiderate un simbolo di tendenza e seduzione. Dove la bellezza fisica, in quel caso – ed anche nel caso della Schizzarotto, incorniciata da bionde chiome, fa assolutamente rima con un cervello pensante ed un istinto fortemente consapevole.

L’eterna questione al femminile del rapporto fra fisicità ed intelletto

E la presenza garbata di Sofia, con altre “colleghe” miss guidate da Eleonora Sorato, ai Business Awards ha rafforzato l’idea che una donna può anche essere fascinosa e sensuale, senza però perdere minimamente valore nella sua sfera intellettiva. Bellezza e intelligenza o, per meglio dire fascino e cervello, sono spesso andati di pari passo nel corso della storia: anzi potremmo dire che di frequente un aspetto ha sostenuto l’altro. Non ci credete? Bastano questi brevi esempi di seguito.

Alcuni memorabili esempi

Pensate che l’affascinante Cleopatra sarebbe forse stata la stessa senza la sua cultura e la sua abilità diplomatica? Tramite la testimonianza di Plutarco sappiamo che era una donna dalla grande personalità, che aveva ricevuto un’istruzione di prima classe e che la sua corte era frequentata da scienziati ed artisti. Chissà che impressione deve aver fatto a Cesare (e poi ad Antonio), entrambi abituati alle donne romane dell’età repubblicana, la cui educazione le indirizzava solamente al ruolo di madri e regine del focolare, non centro alla vita pubblica e politica?

E che dire dell’amante di Luigi XV, Madame de Pompadour, un’altra icona della seduzione al femminile che, nel tempo, si trasformò in sua consigliera, al punto che il re di Francia – anche dopo la fine della passione fra i due, proseguì a chiedere l’opinione della donna riguardo alle faccende di stato. Simbolo di eleganza e di stile, Madame de Pompadour rappresentò soprattutto una mecenate di artisti e filosofi.

Si tratta solo di due esempi… ma si potrebbe citare qualche donna nella storia più recente, come Josephine Baker , stella del cabaret parigino che fece perdere la testa a migliaia di uomini, rivelatasi poi un’insospettabile spia al servizio degli Alleati. Trasformandosi, dopo il secondo conflitto mondiale in attivista della comunità afroamericana, coinvolta nella Marcia su Washington guidata da Martin Luther King.

Non solo famose

Ci sono poi milioni di donne, in tanti paesi dove non esiste l’uguaglianza dei sessi che, anonimamente combattono la loro piccola-grande battaglia per l’emancipazione. Anche nella civilissima Italia, dove tutti a parole dichiarano la perfetta eguaglianza fra uomo e donna… c’è ancora bisogno di qualche voce che ci ricordi il rapporto fra armonia delle forme e densità dei contenuti. Sia che si tratti di una politica affermata (magari al Governo…) o di una giovane ragazza – come la bella Sofia – che mostri con orgoglio una fascia da miss, consapevole del suo ruolo anche in altri ambiti.

 

 

 

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