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Al Castello delle Cerimonie l’importante è tutelare i lavoratori

Al Castello delle Cerimonie l’importante è tutelare i lavoratori

Al Castello delle Cerimonie l'importante è tutelare i lavoratori
Il nostro editore Giovanni Ponticello ha recentemente fatto visita a Donna Imma Polese al Castello

Al Castello delle Cerimonie l’importante è tutelare i lavoratori. Giusto il giorno seguente San Valentino, lo scorso 15 febbraio, mediante una sentenza della Corte di Cassazione, è diventata esecutiva la confisca della location, nota anche come La Sonrisa. Un luogo che gode di grande visibilità mediatica, una grande struttura ricettiva situata a Sant’Antonio Abate, a sud di Napoli e ridosso della Penisola Sorrentina.

Grande riconoscibilità mediatica

Questo luogo, nel corso del tempo, è diventata molto conosciuto al pubblico perché è stato il luogo in cui si è ambientata la serie del canale Real Time che porta lo stesso nome della location. Il celebre programma dedicato ai festeggiamenti per i matrimoni e altre ricorrenze, destinati a meravigliare e inorridire contemporaneamente il pubblico per gli eccessi e gli allestimenti volutamente “sopra le righe”.

Perché l’hanno confiscato?

La vicenda giudiziaria che ha portato alla confisca parte nel 2011. All’epoca le indagini portarono gli inquirenti alla scoperta di una serie di abusi edilizi, iniziati addirittura nel 1979, riguardanti l’estesa area della proprietà di circa 40mila metri quadrati. La confisca della Corte Suprema coinvolge terreni e immobili su cui sorge la struttura ricettiva, destinati adesso a diventare parte del patrimonio immobiliare del Comune di Sant’Antonio Abate. Gestita quindi  dall’amministrazione municipale.

Un trionfo di lusso e kitsch

Tra colonne e stucchi dorati, in questo luogo sorprendente il lusso e i kitsch regnano sovrani L’interno e il parco dove si sono girate tutte le stagioni della trasmissione di Real Time è stata ritenuta perfetta – con grande intuito televisivo – da parte di autori e produttori del canale televisivo.

La sentenza datata 2016

La sentenza emessa nel 2016 condannava a un anno di reclusione Agostino Polese, fratello di Tobia Antonio Polese, il  “Boss delle Cerimonie” (scomparso proprio in quell’anno), e anche a un anno la moglie di quest’ultimo, Rita Greco. La Corte Suprema ha anche sancito la prescrizione dei reati contestati agli indagati. La gestione del Castello era dunque, in questi ultimi anni, passata alla figlia Imma Polese e a suo marito Matteo Giordano. Una coppia diventata davvero “iconica”, protagonista anche di un altro format dedicato alla cucina casalinga, In Cucina con Imma e Matteo, in onda su Food Network, canale di Discovery.

Al Castello delle Cerimonie l’importante è tutelare i lavoratori

La recente sentenza che ha ordinato la confisca dei 40.000 metri quadrati ha naturalmente generato preoccupazione, soprattutto per il destino dei numerosi dipendenti che vi  lavorano. Circa 150 dipendenti fissi, oltre a personale stagionale, che dipendono direttamente dalla struttura, senza contarepoi  l’indotto che coinvolge attività e servizi esterni al Castello stesso.

Regna l’incertezza

La situazione attuale è incerta: nonostante la struttura continui a operare, i prezzi delle camere sono ridotti e alcune cerimonie sono state oggetto di disdetta. Tra le più che mai lecite richieste da parte dei dipendenti c’è la tutela dei posti di lavoro, con la possibilità di mantenere attiva la struttura almeno per i prossimi tre anni. E’ stata organizzata una manifestazione dei lavoratori del Castello per sensibilizzare le istituzioni e cercare una soluzione che possa tutelare tutti gli interessati. Nel frattempo i proprietari, la famiglia Polese, hanno annunciato di volerricorrere alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, sostenendo di aver subito violazioni del diritto al giusto processo. Per ora tutto è in stand-by, soprattutto il destino del Castello e soprattutto quello dei suoi dipendenti.

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