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Consigli per le letture: L’anello di Bindi

Consigli per le letture: L’anello di Bindi

Consigli per le letture: L'anello di Bindi

Consigli per le letture: L’anello di Bindi. Nella lunga strada dell’emancipazione omosessuale sono successe tante cose e anche la musica ha svolto la sua parte. Il libro “L’anello di Bindi” (Vololibero) ci racconta cosa è avvenuto in Italia. A partire dal 1961 quando il 29enne Umberto Bindi si presenta al Festival di Sanremo con una pelliccia di foca foderata di visone, con addosso quattro milioni di lire in gioielli.

Consigli per le letture: L’anello di Bindi

Sui giornali nessuno parla della sua canzone, Non mi dire chi sei, classificatasi all’undicesimo posto, bensì della sua omosessualità, dell’anello al dito portato sul palco. Per i benpensanti, sia dei vertici Rai che nel pubblico a casa davanti al teleschermo, fu un vero e proprio shock.

Sanremo lo cancellò, riammettendolo solo nel 1996

Nasceva così il totale ostracismo del Festival nei confronti del cantautore (sua la musica de La musica è finita di Ornella Vanoni), durato fino al 1996, quando tornò in gara insieme ai New Trolls. Una carriera stroncata a causa di un anello. Umberto Bindi è deceduto nel 2002.

Consigli per le letture: L’anello di Bindi

Per la sua omosessualità un grande cantautore come lui fu ‘crocifisso’ a Sanremo e, a quella croce, è rimasto appeso per anni, fino alla sua morte. Oggi il festival ospita decine di artisti che con l’estetica gay giocano, talvolta in modo parodistico e, senza neanche rendersene conto, sbeffeggiano e umiliano quanti hanno lottato perché le loro paillettes fossero bene accette sul palcoscenico più reazionario e retrivo d’Italia. In questo libro troviamo innumerevoli canzoni che a vario titolo – anche attraverso l’ironia – sono legate al tema dell’omosessualità, interpretate da artisti che nei loro diversi approcci hanno raccontato questo mondo. Ivan Cattaneo, Gian Pieretti, Alfredo Cohen, Gianna Nannini, nonché gli imperscrutabili Renato Zero e Lucio Dalla, i dissacranti Skiantos ed Elio e Le Storie Tese: un pugno di nomi tra i molti citati, alcuni dei quali assurti a icone gay come Raffaella Carrà.

L’autore

Ferdinando Molteni, giornalista professionista e saggista, ha lavorato per La Stampa, Il Secolo XIX, Il Foglio, Diario e molte altre testate. Si occupa, da diversi anni, di canzone d’autore italiana. Ha tenuto e tiene seminari e conferenze in università e istituzioni italiane e internazionali. Ha scritto “Controsole. Fabrizio De André e Crêuza de mä” (Arcana, Roma 2011), “L’ultimo giorno di Luigi Tenco” (Giunti, Firenze 2015), “Banana Republic 1979 – Dalla, De Gregori e il tour della svolta” (Vololibero, 2019).

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